Non è ancora ufficiale e certamente la questione non si chiuderà con una stretta di mano. Per la federazione gioco calcio quello che hanno deciso i presidenti di Serie C non conta: il campionato deve ripartire ed essere completato. La Lega Pro come la Serie B. La decisione è stata presa dopo più di 3 ore di consiglio che certamente non saranno state tranquille e serene. La ripartenza della B era una dato di fatto, se è vero che proprio i presidenti avevano chiesto e, verosimilmente otterranno, di poter proseguire fino al 20 di agosto. Per la C, invece, la situazione è diversa: l’assemblea dei presidenti, come è noto, si era espressa e aveva decretato la fine del campionato, il blocco delle retrocessioni e le promozioni di Reggina, Monza e Vicenza come prime classificate e del Carpi per meriti sportivi. Una decisione, quest’ultima, che non era stata digerita da alcune blasonate società. E’ evidente che la praticamente certa battaglia legale che si sarebbe scatenata sul nome della quarta promossa abbia influito sulla decisione della federazione di riprendere il campionato. Si, ma come? Se in Serie A e in parte anche in B, la situazione economica permette di gestire l’emergenza e i controlli, in Serie C lo stato economico delle società è spaventoso. Difficile, al momento, immaginare chi possa realmente ripartire in linea con i protocolli previsti. Un enigma che, però, dovrà trovare soluzione.

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