Operazione antimafia a Palermo condotta dalla Polizia di Stato. Circa 100 uomini della Squadra Mobile, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato 11 delinquenti, indagati a diverso titolo, per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori aggravato ed altro. Nove sono finiti in carcere e due ai domiciliari.

Ad essere arrestati sono gli esponenti del mandamento della Noce, un quartiere di Palermo da sempre snodo strategico per gli interessi economici di Dalle indagini della Polizia di Stato nel corso dell’operazione “Padronanza” è emersa una radiografia del clan mafioso e l’allarmante quadro di una organizzazione criminale sempre “vitale” e pronta ad intessere rapporti illeciti pur di ottenere profitti economici. Nella geografia dei mandamenti quello della “Noce” è stato sempre uno snodo strategico per gli interessi economici di Cosa Nostra. Il boss Totò Riina, prima di essere arrestato, diceva che “era nel suo cuore”.

Le indagini hanno fatto luce sui delicati equilibri all’interno del mandamento, specie tra le famiglie della “Noce” e di “Cruillas”, registrando una strutturata spartizione di compiti, con “deleghe” affidate a uomini di fiducia, in relazione a diversi campi di interesse economico: appalti, compravendite di terreni, scommesse on line ed estorsioni. E’ stato accertato che esponenti del mandamento abbiano avuto contatti con altre “famiglie” nel 2018, in un momento in cui, per la prima volta dopo decenni, era tornata a riunirsi la commissione provinciale. Secondo gli investigatori è plausibile che anche esponenti della “Noce” siano stati coinvolti nel progetto di riorganizzazione di Cosa Nostra, riservato solo ai più autorevoli esponenti di Cosa Nostra.

Gli arrestati nell’operazione “Padronanza” condotta a Palermo dalla Polizia di Stato sono Salvatore Alfano, 64 anni; Girolamo Albamonte, 39 anni; Giuseppe Cardella, 50 anni; Angelo De Luca, 36 anni; Francesco Di Filippo, 42 anni; Vincenzo Lanno, 27 anni; Francesco Paolo La Rosa, 55 anni; Biagio Piraino, 68 anni; Nicolò Zarcone, 37 anni. Ai domiciliari Giuseppe Bondí, 39 anni, e Vincenzo Runfolo, 36 anni.

 

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