Per i pazienti siciliani affetti da linfoma diffuso a grandi cellule, linfoma primitivo del mediastino e leucemie acute linfoblastiche recidiviate/refrattarie ad almeno due linee di trattamento, si aprono nuove prospettive di vita.

Non avrebbero alcuna prospettiva di guarigione con le terapie attuali. Per loro il futuro si chiama “Car-T cells”, linfociti del paziente, modificati geneticamente, in modo da essere capaci di reagire contro cellule tumorali dello stesso paziente, diventate resistenti alla terapia convenzionale.

“L’azienda ospedaliera Villa Sofia- V. Cervello di Palermo ha iniziato, proprio in questi giorni, il percorso di qualificazione che porterà a breve alla possibilità di poter garantire, anche in Sicilia, l’erogazione del trattamento – dice il direttore generale Walter Messina – evitando la migrazione extra-regionale”.

I farmaci, autorizzati Aifa e prodotti dalla Novartis e dalla Gilead-Kite e aventi due indicazioni differenti, saranno presto prodotti da linfociti prelevati dal paziente e inviati alle due case farmaceutiche per essere ingegnerizzate.

“Tutto questo è reso possibile – spiega il direttore sanitario Aroldo Rizzo – dalla grande competenza della nostra unità di medicina trasfusionale e dell’unità di aferesi, in cui operano professionisti dei nostri due ospedali e dal laboratorio di manipolazione cellulare, diretto dalla Alessandra Santoro”.

Il trattamento sarà effettuato nell’Unità di trapianto di midollo osseo, coordinata da Alessandro Indovina, “centro accreditato dalle più importanti società scientifiche e che ha effettuato – si legge in una nota – 1.834 trapianti con risultati clinici eccellenti. L’assessorato regionale alla Salute ha messo a punto la parte amministrativa necessaria a permettere l’erogazione della terapia molto costosa”.

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