130 opere definite “prioritarie” per il paese, individuate dal Ministero delle Infrastrutture. Il governo nazionale ha varato, nella scorsa nottata, il piano di investimenti “Italia veloce”, che si pone l’obiettivo di rilanciare l’economia nazionale, specie dopo l’emergenza covid-19, affiancandolo al decreto legge “Semplificazioni” ha lasciato qualche perplessità, sopratutto per le ricadute infrastrutturali in Sicilia. 

Tra le opere idriche di nuova realizzazione o di cui è previsto il completamento, il Mit ha inserito nell’elenco  la diga di Pietrarossa, tra Enna e Catania. Nel settore ferroviarie l’obiettivo sarà la linea Palermo – Trapani via Milo e la realizzazione

dell’asseAlta Velocità/Alta Capacità Palermo-Catania-Messina. La rete autostradale siciliana è fissato tra gli obiettivi, invece, il completamento della ragusana.

Risalta, invece, l’assenza di qualsiasi accenno al Ponte sullo Stretto. Sul tema il Premier Conte, in sede di presentazione è parso netto, ed alla domanda sull’opera ha spiegato che nessuna novità è attualmente all’orizzonte.

“Un peccato mortale”, attacca Matilde Siracusano di Forza Italia che accusa l’esecutivo di mancanza di coraggio e prospettive.Non c’è alcuna opera, nel nostro Paese, in grado di mobilitare il quantitativo di risorse, di occupazione e di attenzione che potrebbe sollecitare il Ponte”, aggiunge la Siracusano, che ricorda le aperture all’opera da parte di Franceschini e della De Micheli ed il “valuteremo”pronunciato proprio dal Premier qualche settimana fa. 

Opposta la reazione del vice ministro alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, che esulta: “Decreto legge coraggioso. Adesso è il momento di sbloccare e realizzare opere in tutto il territorio, questo farà del Dl Semplificazioni la leva per la ripartenza del nostro Paese, creando lavoro e rilanciando l’economia. Procedure semplificate, stazioni appaltanti con poteri commissariali e grande attenzione per i territori, da nord a sud. Opere incompiute da decenni, progetti ambiziosi mai realizzati, adesso l’Italia mette il turbo per recuperare il gap infrastrutturale innanzitutto tra nord e sud e poi con il resto d’Europa”. 

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