E’ partita in Sicilia la stagione balneare ma il bonus vacanze non prende il volo. L’incentivo vacanza prevede un importo variabile tra i 150 e i 500 euro e potrà essere usato fino al 31 dicembre 2020, destinato ai nuclei familiari con reddito Isee inferiore a 40.000 euro.

Ma pare il bonus vacanze non sembra piacere agli operatori del settore. E anche i cittadini si mostrano dubbiosi. In Sicilia sono solo un centinaio  le strutture ricettive che hanno aderito, pochissime rispetto alle oltre 6500 sparse su tutto il territorio dell’isola.  Nel resto d’italia solo un albergo su due avrebbe accettato di aderire all’iniziativa del governo, dato che sale allargando il campo ad altre strutture come campeggi, agriturismi e bed & breakfast. Inoltre, secondo un’indagine sull’impatto dell’emergenza Covid realizzato da Unioncamere e Isnart (Istituto nazionale di ricerche turistiche), il 15% delle strutture alberghiere ed extralberghiere non ha ancora riaperto i battenti per la stagione estiva.

Dall’indagine, svolta su un campione rappresentativo di oltre duemila imprese ricettive, interpellate attraverso le Camere di Commercio, emerge  che il 30,8% delle strutture afferma di non accettarlo e il 57,6% dichiara di non avere ricevuto prenotazioni con questa modalità. Stando ai primi riscontri sarebbe più difficile ottenere lo sconto al Sud Italia: ad aderire maggiormente sarebbero infatti le strutture del Centro Nord. Sarebbe in forte calo anche la richiesta dei cittadini, partita forte il primo giorno – con quasi 150 mila richieste – e crollata vertiginosamente con il dato di 30mila richieste in ventiquattro ore.

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