A Lampedusa in tre distinti sbarchi sono arrivati 143 migranti. Le due “carrette” e un barchino sono stati agganciati, nelle acque antistanti l’isola, dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza.

In 48 ore sono sbarcati 791 immigrati, tunisini per la maggior parte.

La Prefettura di Agrigento ha predisposto una corsa speciale (imbarcando poco più di 250 persone) del traghetto di linea per Porto Empedocle per alleggerire le presenze dei migranti nell’ hotspot di Lampedusa. Nella struttura di contrada Imbriacola resteranno così circa 300 migranti. La corsa è stata istituita perché quella regolare giornaliera oggi non era in programma. A tutti i migranti in partenza sono stati già fatti i test sierologici anti-Covid: i primi 100 risultati sono arrivati e sono negativi.

“Il governatore Nello Musumeci è qui a prendere coscienza di quello che sta accadendo, mentre è da tempo che invito il presidente del consiglio Giuseppe Conte a venire a Lampedusa per controllare lo stato di emergenza ricevendo come unica risposta un silenzio assordante – afferma il sindaco dell’isola delle Pelagie, Salvatore Martello, durante la visita del governatore Musumeci a Lampedusa – Per questo chiedo ufficialmente che il premier venga con Musumeci o ci convochi a Roma per esaminare lo stato di calamità”.

“Decine di sbarchi in poche ore con l’arrivo di centinaia di migranti a Lampedusa. Una condizione assolutamente insostenibile qui nell’isola delle Pelagie. Il consiglio comunale e il governo regionale hanno chiesto a Roma la proclamazione dello stato di emergenza – ha detto stamattina il presidente della Regione Siciliana – Ci sono problemi sanitari problemi sociali ed economici. Abbiamo bisogno di risposte immediate: Lampedusa non può diventare una terra di frontiera”.

“Finora è stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato lavoriamo a lungo termine per realizzare una struttura ospedaliera. Ma riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell’attenzione del governo nazionale – ha aggiunto Musumeci – non solo per evitare che passi l’idea che Lampedusa o la Sicilia più in generale vengano considerate come un campo profughi, perché i controlli non risultano essere omologati alle regole vigenti. La mia presenza qui insieme a quella dell’assessore alla Salute Ruggero Razza  serve per renderci ulteriormente conto di quale sia la condizione di emergenza che si è determinata nelle ultime settimane. Se il premier Conte non darà risposte immediate saremo noi a ricordare a Roma quali sono le vocazioni di una terra come Lampedusa e la Sicilia che guardano a ben altre prospettive. Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione”.

“L’ Europa, la cinica Europa farebbe bene a svegliarsi e uscire dal ruolo dell’ipocrisia, che recita ormai da tanto, troppo tempo – ha concluso Musumeci – Questo fenomeno degli sbarchi che assume dimensioni assolutamente disarmanti non può essere scaricato nella fase gestionale sui sindaci, sui prefetti o sulla Regione siciliana. Lo Stato e l’Europa facciano sentire la loro presenza”.

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