27.07.2020 – Operazione San Paolo
Dal carcere di Milano il boss siracusano Antonio Aparo aveva ricostruito il suo clan, inviando lettere al reggente da lui indicato Massimo Calafiore e ai vari incaricati per gestire un giro di usura ma anche un traffico di sostanze stupefacenti nei comuni di Siracusa, Florida e Solarino. I carabinieri hanno eseguito 24 provvedimenti cautelari (19 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) disarticolando un gruppo che avrebbe favorito il clan Aparo di cui facevano parte anche Giuseppe Calafiore, Salvatore Giangravè e Angelo Vassallo.
Ad intimidire commercianti erano Mario Liotta (recentemente deceduto) e il figlio Francesco. L’indagine è scattata nel settembre del 2017 dopo alcuni incendi a Floridia ad esercizi commerciali: i militari hanno scoperto che incendi e danneggiamenti (almeno quindici gli atti incendiari attribuibili all’associazione, sia a danno di autovetture che di esercizi commerciali) facevano parte del modus operandi del gruppo che concedeva prestiti a tassi del 240 per cento l’anno. Ad occuparsi della contabilità, con nominativi, ammontare delle rate e pagamenti era Giuseppe Calafiore aiutato dalla madre Antonia Valenti e dalla compagna Clarissa Burgio, inizialmente vittima di usura.
Le vittime accreditavano ai loro strozzini le rate pattuite mediante bonifici bancari o trasferimenti monetari su Postepay, oltre che con il trattenimento di assegni dati in garanzia per l’ammontare del prestito. In caso di inadempimento, i Calafiore si impossessavano di autovetture, beni immobili e esercizi commerciali delle vittime. Parte dei proventi dell’usura erano utilizzati per acquistare cocaina, hashish e marijuana, fornite dai catanesi, Salvatore Mazzaglia e Victor Andrea Mangano, soggetti legati al clan etneo dei Santapaola-Ercolano, gruppo di Nicolosi – Mascalucia. La sostanza stupefacente veniva rivenduta nella piazza di spaccio di via Fava a Floridia.
Emblematiche alcune motivazioni scatenanti di attentati incendiari: l’incendio dell’autovettura dei proprietari di un bar a Solarino, per non aver praticato uno sconto su una torta acquistata da Massimo Calafiore per il compleanno del figlio; o l’incendio di un pub di Floridia dopo che Giuseppe Calafiore aveva giudicato troppo caro un tagliere di formaggi e non aveva potuto ricevere le ostriche e champagne, da lui richieste, ma non disponibili. Oltre cento i carabinieri impegnati tra nucleo radiomobile della Compagnia di Siracusa, le Compagnie di Augusta e di Noto e il reparto operativo di Siracusa, con il supporto di un elicottero del 12 Elinucleo carabinieri di Catania ed unità cinofile antidroga di Nicolosi.