Cresce l’apprensione per la situazione dei lavoratori siciliani di Coop Alleanza 3.0, coinvolti -loro malgrado- nella vicenda relativa alla cessione dei punti vendita isolani.

Ad allarmare è la possibilità che nel passaggio dei 12 punti vendita siciliani a “Grande Distribuzione Sicilia” si possano creare oltre 223 esuberi, 116 dei quali solo nella provincia etnea.

“Una storia già scritta da tempo, un delitto perfetto che nei mesi scorsi avevamo già annunciato”, tuona UGL terziario di Catania, che ricorda come i primi campanelli d’allarme siano arrivati con il mancato rispetto  -da parte della Cooperativa- dell’accordo del settembre 2017 che prevedeva, a fronte della chiusura di 4 punti vendita,la creazione di 80 esuberi, incentivi all’esodo e rimodulazioni contrattuali, l’apertura di sette nuovi punti vendita. Un’intenzione mai concretizzata ed anzi disattesa dalla Cooperativa, che nel frattempo non ha rinnovato l’affitto dei locali del Parco Commerciale “Le Zagare” e di “Le Ginestre”, che mal celavano l’intenzione di abbandonare l’isola. “Abbiamo più volte invocato chiarezza, chiedendo incontri e scioperando”, spiegano dalla UGL catanese,”senza mai ricevere risposta, dovendo anzi apprendere dai media dell’avvio della trattativa per l’acquisto da parte di “Grande Distribuzione Sicilia” dei punti vendita siciliani e della previsione degli oltre 200 esuberi indicanti nel piano di sviluppo”.
Preoccupata anche la politica regionale e locale, con Claudio Fava che parla di “Processo di desertificazione produttiva”, chiedendo l’intervento del Presidente della Regione. Il deputato regionale definisce “semplicemente irricevibile” il piano proposto da Gds. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Gravina di Catania, sede di uno dei punti vendita catanesi, Massimiliano Giammusso, che invoca chiarezza sul futuro dei lavoratori, chiedendo alla politica regionale e nazionale di riportare la tutela dell’occupazione al primo posto tra le priorità.

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