“Siamo costretti a stringere le maglie – conferma il ministro della Salute Roberto Speranza – con interventi puntuali su alcune aree più a rischio per rimettere la curva sotto controllo e per non assumere misure più dure”. Il governo mette a punto le misure che confluiranno nel nuovo Dpcm ribadendo che non ci sarà un nuovo lockdown nazionale ma una serie di interventi “mirati e progressivi” per fermare la crescita dei contagi.

Il pacchetto da approvare entro il 15 ottobre, data in cui scade l’attuale decreto in vigore, è finito sul tavolo del Comitato tecnico scientifico in una riunione urgente convocata dal ministro della Salute Roberto Speranza proprio per confrontarsi con gli scienziati e gli esperti e per definire meglio gli interventi.

La quarantena scende a 10 giorni, con i positivi che dovranno fare un unico tampone per ‘uscire’ dall’isolamento, e arriva il via libera ai test rapidi per i contatti stretti.

Le mascherine vanno utilizzate anche per l’attività motoria all’aperto, dunque per camminare ma non per fare jogging e footing. E ancora: stop a feste private e più controlli contro la movida, aumento del ricorso allo smart working nella Pubblica amministrazione.

Quello che si prevede è uno stop alle feste private e più controlli – cosi  ha detto il ministro della Salute, Roberto. Ci sono delle “cose essenziali ed altre no”.” Agiremo sugli assembramenti e sugli orari dei locali”. Il 75% dei contagi avviene nelle relazioni familiari. “Si abbassa la guardia e ci si toglie la mascherina”. Da qui la stretta sulle feste private, non solo tra giovani, e sugli assembramenti.

“La campagna antinfluenzale – ha tenuto a sottolineare il ministro – sta partendo in anticipo in tutte le regioni. Dalle Regioni è stato acquistato il 70% in più dei vaccini antinfluenzali e il mio invito è di fare il vaccino”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here