Sono stati condannati all’ergastolo in appello Pasquale Merendino e Giuseppe Correnti accusati di aver ucciso Massimiliano Milazzo, 25 anni, cui gli assassini hanno tagliato le mani bruciando il cadavere trovato nelle campagne tra Misilmeri e Marineo. La sparizione di Milazzo venne denunciata dalla compagna e madre dei suoi figli il 26 giugno 2013 a Misilmeri. Il corpo bruciato venne trovato dopo qualche giorno. Per scoprire l’identità del cadavere è stato necessario l’esame del Dna. La vittima aveva precedenti per furto e aveva tre figli. Sarebbero stati proprio i furti a “personaggi intoccabili”, secondo le norme mafiose, a far scattare la condanna a morte di Milazzo che venne prelevato a Misilmeri e poi ucciso. Le indagini si sono avvalse delle immagini delle videocamere di sorveglianza sparse nel paese.

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