La chiamano la strage nascosta, e i numero sono inquietanti. Sono 965 le donne vittime di atti di violenza solo dal 2012 ad oggi. Sono Mina, Brunella, Maria Paola, Aurora, Mirella. Sono 965 donne con storie di vita diverse ma purtroppo accomunate da un unico destino: tutte uccise da quello che i loro assassini si ostinano a chiamare amore. Ogni piccolo racconto è una vita perduta. E oggi più che mai è impossibile non ricordale.
“Negli ultimi due mesi si è registrato un incremento di più del 50%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di richieste d’aiuto da parte di donne della provincia nissena. Dal 1 gennaio 2020 sono state circa 50 le vittime di violenza domestica ad aver contattato le operatrici del Cav, per averne un supporto psicologico e legale” dichiara il Coordinamento Nisseno contro la violenza sulle donne che ha pubblicato i dati forniti dal centro antiviolenza “Galatea e il Tulipano” di Caltanissetta.
Un trend in aumento anche nella provincia di Catania. E’ emerso da una analisi dei dati statistici fatta dalla Polizia di Stato di Catania che sono 67 i nuovi ammonimenti, con una contrazione del fenomeno registratasi solamente durante il periodo del lockdown ed ampiamente superata nei mesi successivi. Dall’1 gennaio scorso i carabinieri della provincia etnea hanno arrestato 88 persone e denunciatone 440 per maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e violenze sessuali.
“La giornata contro la violenza sulle donne deve essere l’occasione per assumere impegni concreti oltre le rituali petizioni di principio. “- dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e continua- Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa il 35 per cento delle donne nel mondo ha subìto violenza. Un dato impressionante che impone, a chi ha responsabilità politiche e di governo, di moltiplicare gli sforzi per contrastare questo odioso fenomeno che potrebbe persino crescere in concomitanza con le necessarie misure di contenimento della pandemia”.
