“I sindaci sono chiamati a subordinare eventuali provvedimenti di chiusura delle scuole al preventivo parere tecnico-sanitario del competente Dipartimento di prevenzione dell’Asp”. Lo ribadisce l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Roberto Lagalla, commentando la sospensiva da parte del Tar di Catania dell’ordinanza di chiusura delle scuole primarie e secondarie di primo grado disposta dal sindaco di Paternò, al fine di contenere i contagi da Covid-19.

“Ove dovesse mancare, da parte dell’Asp competente, l’accertamento del dato epidemiologico che motiva l’interruzione delle attività scolastiche per comprovate situazioni di rischio sanitario – dice Lagalla – ogni sindaco potrà trovarsi di fronte al rischio di impugnative che, se accolte, come nel caso di Paternò, tendono a generare ulteriori incertezze e generale disorientamento nella popolazione. Di per sé, l’ambiente scolastico non è generatore di contagio e, su tale documentata premessa, la Regione ha ritenuto di sollecitare, già da tempo, una più attenta collaborazione fra le competenti istituzioni territoriali, onde evitare comportamenti non coerenti con l’oggettività dei rilievi statistici ed epidemiologici. Ogni provvedimento assunto in sede locale, senza il conforto della autorità sanitaria, rischia, quindi, di risultare carente di motivazione giuridica, oltre a privare gli studenti del fondamentale diritto allo studio”.

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