Oltre 2 mila false timbrature in 5 mesi da parte di 18 dipendenti delle società partecipate del Comune di Palermo, Reset e Coime.

E’ quanto emerso da un’indagine svolta dai Carabinieri in collaborazione con la Polizia Municipale, scattata dopo alcune segnalazioni anonime.

L’attività si è concentrata sulle assenze dei dipendenti, sia comunali che delle due società partecipate, che prestano servizio all’interno degli ufficii dei Servizi Cimiteriali del Comune di Palermo.

I militari hanno scoperto che i 18 impiegati finiti sotto inchiesta timbravano per altri colleghi per fingerne la presenza in servizio per consentire loro di assentarsi durante l’orario di lavoro. La grande mole di assenze ha confermato indirettamente come si trattasse di un fenomeno diffuso tra la maggioranza dei dipendenti dell’ufficio comunale. Gli agenti della polizia municipale hanno indagato invece su un gruppo di dipendenti comunali addetti ai servizi di assistenza ai funerali e impiegati, dunque, prevalentemente in mansioni esterne. Spesso, piuttosto che assolvere i loro compiti di assistenza, stavano in giro per la città per sbrigare cose personali o rientravano in ufficio in anticipo rispetto all’orario previsto.

Sulla vicenda è intervenuta l’amministrazione comunale, con il sindaco Orlando ed il vice sindaco Giambrone che in una nota hanno espresso il plauso all’attivit investigativa delle forze dell’ordine ed hanno poi precisato che “ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria seguiranno, oltre alla ovvia costituzione di parte civile, delle severe misure disciplinari”.

Oltre 2 mila false timbrature in 5 mesi da parte di 18 dipendenti delle società partecipate del Comune di Palermo, Reset e Coime.

E’ quanto emerso da un’indagine svolta dai Carabinieri in collaborazione con la Polizia Municipale, scattata dopo alcune segnalazioni anonime.

L’attività si è concentrata sulle assenze dei dipendenti, sia comunali che delle due società partecipate, che prestano servizio all’interno degli ufficii dei Servizi Cimiteriali del Comune di Palermo.

I militari hanno scoperto che i 18 impiegati finiti sotto inchiesta timbravano per altri colleghi per fingerne la presenza in servizio per consentire loro di assentarsi durante l’orario di lavoro. La grande mole di assenze ha confermato indirettamente come si trattasse di un fenomeno diffuso tra la maggioranza dei dipendenti dell’ufficio comunale. Gli agenti della polizia municipale hanno indagato invece su un gruppo di dipendenti comunali addetti ai servizi di assistenza ai funerali e impiegati, dunque, prevalentemente in mansioni esterne. Spesso, piuttosto che assolvere i loro compiti di assistenza, stavano in giro per la città per sbrigare cose personali o rientravano in ufficio in anticipo rispetto all’orario previsto.

 

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ed il vice sindaco Giambrone: “Grande apprezzamento per l’attività di indagine della Polizia municipale e dei Carabinieri che ha permesso di individuare, con la massima collaborazione dell’amministrazione comunale, un altro dei tasselli della gravemente difettosa situazione dell’ufficio che si occupa della gestione dei cimiteri comunali. Ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria seguiranno, oltre alla ovvia costituzione di parte civile, da subito delle severe misure disciplinari, commisurate alla gravità dei comportamenti che hanno arrecato un danno gravissimo non solo all’immagine dell’amministrazione, ma soprattutto ai servizi resi ai cittadini e, in particolare, ai familiari dei defunti”.

 

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