L’uomo che si dispera si chiama Vincenzo Falco. Non si dà pace. Perché sulla sua quotidianità già difficile di padre separato, invalido al 75% e con uno dei due figli autistico, piomba il macigno del licenziamento, quello sotto il quale è stato schiacciato dall’Energeticambiente, la ditta che svolge il servizio di igiene ambientale in sub appalto nel Comune di Catania.

“Il lavoratore, secondo l’azienda, ha superato i giorni massimi di malattia previsti dal contratto nazionale di categoria (il superamento del comporto)”, spiega Carmelo Condorelli, coordinatore territoriale della Fiadel, la Federazione italiana autonoma dipendenti enti locali, cioè il sindacato al quale si è rivolto Falco e che uno dei suoi rappresentanti cerca di confortare, incoraggiare nel video che Condorelli ha voluto divulgare insieme con i dettagli della vicenda per fare capire a fondo la drammaticità di quel che sta avvenendo nella Catania dove il lavoro è sempre più una chimera, e da prima della pandemia.

“Un pomeriggio dei primi giorni dello scorso novembre, si è presentato nel mio ufficio il sig. Vincenzo Falco con un telegramma in mano chiedendomi di cosa si trattasse. Nel telegramma, vi era riportato la comunicazione di licenziamento con effetto immediato, nonostante il dipendente si trovasse in regime di malattia”, racconta Condorelli.

“Alla notizia ha avuto un malore – continua – cerchiamo di tranquillizzarlo dicendogli che lo avremmo assistito. Abbiamo naturalmente impugnato il licenziamento e tramite patronato fatto richiesta di disoccupazione: nonostante sia stata accettata dall’Inps, il lavoratore ancora non ha ricevuto un euro. Così, venerdì scorso il nostro concittadino si è presentato nel mio ufficio disperatissimo perché non aveva più risorse per sopravvivere, minacciando addirittura il suicidio. Ancora una volta sono riuscito a tranquillizzarlo”.

“Ora voi vi chiederete il perché racconto a voi questa storia – prosegue con amarezza il coordinatore della Fiadel – Naturalmente non entro nel merito se il provvedimento di licenziamento sia giusto o no, sarà un giudice a decidere, tuttavia faccio una riflessione e mi pongo delle domande. Come mai i dirigenti della ditta Energeticambiente, sono così attenti e scrupolosi nell’applicare il ccnl contro i lavoratori e non lo sono quando devono essere loro a rispettarlo?”.

“Ora vi elenco tutte le inadempienze della ditta nei confronti dei lavoratori e dell’ente appaltante che il sindacato che rappresento ha sempre denunciato, chiedendo formalmente già da luglio 2019 la revoca del subappalto – dettaglia Condorelli –  Le inadempienze sono le seguenti: i mezzi messi in campo per lo svolgimento del servizio sono insufficienti e non idonei, la consegna del vestiario ai lavoratori viene effettuata saltuariamente e non per tutti, ai dipendenti neo assunti viene applicato un contratto diverso da quello previsto e che gli stessi non vengono retribuiti puntualmente, i buoni pastio ai lavoratori vengono consegnati ogni 4 mesi, l’ultimo versamento del Tfr da versare ai fondi complementari, che dovrebbe essere versato mensilmente, risale allo scorso maggio 2020, lo stesso vale per i versamenti dei quinti dello stipendio che regolarmente vengono trattenuti ai lavoratori ma non versati alle finanziarie. Inoltre, vi sono in azienda gravi problemi igienici sanitari e sembrerebbe che ancora l’azienda non abbia ottenuto dalla Prefettura la certificazione antimafia necessaria per legge. Ora chiedo a me stesso: perché un’azienda può permettersi di disattendere i propri obblighi di legge e nessuno interviene? Come mai l’azienda è così attenta precisa a contare i giorni di malattia del sig. Falco e, non lo è alla stessa maniera nell’adempimento dei propri doveri?”.

Una denuncia forte, dura. Ed anche uno sfogo che lo coinvolge intimamente, perché “da venerdì ho in mente le scene di disperazione che non mi hanno fatto dormire sonni tranquilli”.

1 commento

  1. Ormai non c’è più rispetto ne per chi e disabile e ne per l’essere umano in se lo stato non fa più nulla x i lavoratori una volta come facevi causa i giudici erano x chi lavorava con dignità e facevano rispettare i lavoratori o disabili o no ora fanno solo patteggiamenti e di quante volte rinviano le cause arrivano fino a sei anni al punto che dimentichi pure l’accaduto.e il lavoratore non crede più alla giustizia e poi si parla di sicurezza lavorativa non ci sono parole tanto a nessuno frega nulla

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