Una spettacolare eruzione è in corso sull’Etna con una forte attività esplosiva dal cratere di Sud-est e l’emissione di una alta nube di cenere lavica che si disperde verso sud. Dalla stessa ‘bocca’ emerge un trabocco lavico che ha prodotto un modesto collasso del fianco del cono generando un flusso piroclastico che si è sviluppato lungo la parete occidentale della valle del Bove.
Foto di Rosario Fisichella
L’incremento dell’attività esplosiva è stato registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia- Osservatorio etneo (Ingv-Oe), dalle 16.10. Il fenomeno si poi evoluto in fontana di lava con la formazione di una nube di cenere altissima e spessa che si sta disperdendo verso sud facendo cadere cenere lavica e lapilli grossi anche alcuni centimetri sui paesi etnei. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime ore si è mantenuta su valori elevati e c’è stato, prima dell’esplosione al cratere sommitale, un suo importante repentino incremento. La sorgente del tremore rimane confinata al di sotto del cratere di Sud-Est nell’intervallo di profondità compreso tra 2.900 e 3.000 metri al si sopra del livello del mare. L’incremento del tremore è accompagnato da una violenta attività infrasonica con segnali di ampiezza elevata.
L’unità di crisi dell’aeroporto di Catania ha stabilito la chiusura dello scalo.
E’ stata spettacolare, ma si è già conclusa l’attività esplosiva dal cratere di Sud-Est dell’Etna. Lo conferma all’ANSA l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania. Le fontane di lava si sono esaurite nel giro di poco più di un’ora. Restano ancora alimentate le due colate laviche si dirigono verso la desertica Valle del Bove.
“Il governo Musumeci chieda lo stato di calamità per i paesi Etnei: il vulcano è in piena attività e una intensa pioggia di lapilli di dimensioni fino a 10 centimetri sta investendo i comuni che si trovano in prossimità del vulcano”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che rivolge un appello al governo regionale siciliano affinché si attivi per la dichiarazione di calamità naturale in favore dei comuni montani colpiti da cenere e lapilli, in seguito all’eruzione dell’Etna.
Foto di copertina dal Web

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