“Tutta la Comunità parrocchiale si stringe con affetto a mons. Giuseppe Silvestrini, e a tutta la famiglia, per l’improvvisa e prematura scomparsa del cugino Stefano Paternò, servitore dello Stato nella Marina, a soli 43 anni.
Lascia la moglie e 2 figli. Assicuriamo la nostra preghiera per il loro caro defunto Stefano e chiediamo al Signore della vita la consolazione e il conforto della fede per tutta la sua famiglia. R.i.p.”.

Così sulla pagina Fb della Chiesa Madre di Carini. Un post scritto di getto per cercare di reagire ad un dolore violento, inatteso, quello provocato dalla morte improvvisa del Secondo Capo scelto della Marina Militare, in servizio ad Augusta, Stefano Paternò, 43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco, il centro alle porte di Catania dove è morto ieri mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione.

Stefano Paternò

Il sottufficiale era, appunto, cugino di mons. Giuseppe Silvestrini, cappellano del Papa e segretario della Nunziatura apostolica a Praga.

Paternò il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino anti Covid. E questo particolare sta originando sgomento e terrore non soltanto nelle comunità legate alla vittima. Sul web la notizia del decesso è ormai strettamente associata ad un effetto collaterale assassino ed i dubbi sulla pericolosità degli effetti collaterali dei vaccini, ammessi dagli stessi virologi, alimentano la sfiducia, il timore di essere in una fase di sperimentazione e, quindi, rischiosissima. E in Sicilia sono già numerosi i casi, nella varie categorie che hanno diritto alla somministrazione della prima dose, di cittadini e professionisti prenotati che hanno disdetto l’appuntamento perché adesso esigono concrete, chiare rassicurazioni.

La Procura di Siracusa, intanto, ha aperto un’inchiesta. “Dalla prima ispezione cadaverica sembra che il militare sia deceduto per un arresto cardiaco – dice il procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino – Al momento non c’è alcun rapporto causa effetto ma possiamo solo rilevare una coincidenza cronologica. Dobbiamo attendere l’esito dell’autopsia per avere un quadro più chiaro”. Dell’esame autoptico si occupa la Procura di Catania su rogatoria. Al momento, comunque, non ci sono evidenze che possano collegare il decesso alla somministrazione del vaccino.

 

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