La polizia di Trapani, nell’ambito dell’operazione “Black Economy” sul fenomeno del caporalato, ha sequestrato due imprese agricole e due veicoli. Lo scorso 23 febbraio il Tribunale di Trapani, ribaltando la decisione del Gip, aveva stabilito il sequestro delle imprese e del relativo compendio aziendale riconducibile agli indagati di Alcamo, e di un pregiudicato mafioso di Castellammare del Golfo, attualmente detenuto.

Il provvedimento, diventato esecutivo per mancanza di ricorso, ha colpito l’impresa individuale  il cui compendio aziendale risultava intestato al coniuge di quest’ultimo. Sigilli anche a un’auto utilizzata dal “caporale”. Il processo vede complessivamente 11 indagati. L’indagine ha interessato principalmente il territorio di Monreale, Alcamo e quello limitrofo di Calatafimi e Castellammare del Golfo, e ha disvelato l’impiego di manodopera non contrattualizzata, spesso straniera, reperita in centri di accoglienza per migranti o comunque sempre proveniente da settori particolarmente disagiati della comunità locale.

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