La campagna di vaccinazione “deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie”. Così il Commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo replica al presidente della Campania Vincenzo De Luca, che invoca l’isola Covid free per la sua regione. “L’obiettivo – aggiunge il Commissario – è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all’infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive”.

Proposta, quella del dichiarare zone libere dalle norme anti Covid, che ha provocato spaccature fra i presidenti regionali e sulla quale ha espresso il suo anche il governatore della Sicilia Nello Musumeci: “Qui nessuno cerca privilegi, ma chiediamo di potere verificare su scala nazionale dove è possibile intervenire per mettere al sicuro chi affronta disagi enormi. La verità è che il sistema è andato in tilt, aspettiamo centinaia di migliaia di vaccini promessi, un’attesa è estenuante. C’è una disastrosa paralisi. Al momento in Sicilia sono state somministrate 972 mila dosi vaccini”.

“Sono convinto che bisogna continuare a procedere col dato anagrafico, perché chi è più giovane è meno esposto. Il problema non è quello delle categorie, che crea frizioni e inspiegabili gelosie, noi abbiamo bisogno di andare dalla popolazione più anziana a scendere”, ha aggiunto Musumeci.

“In Sicilia la morte dei 5 concittadini dopo avere fatto il vaccino Astrazeneca ha creato una psicosi, c’è un clima di paura immotivato, bisogna neutralizzarlo – ha rivelato il presidente della Regione Siciliana – Quando il generale Figliuolo è venuto in Sicilia, noi eravamo tra le prime tre per vaccini. Avendo avuto 5 morti dopo la somministrazione di Astrazeneca, e io sono tra quelli che sostengono che fare Astrazeneca è più sicuro rispetto a non fare il vaccino, in Sicilia si è creata la psicosi. Noi siamo in condizione di potere dare vaccino alla parte rimanente degli ultra 80enni, purtroppo c’è un rifiuto. Ma abbiamo messo in campo un sistema per coinvolgerli”.

Musumeci ha detto nuovamente la sua, con rinnovata vigoria, sull’inchiesta della Procura di Trapani, poi passata per competenza a Palermo, sui presunti dati falsi Covid trasmessi all’Iss, che ha originato un terremoto nella Sanità siciliana, costringendo l’assessore alla Salute Ruggero Razza, inserito nel registro degli indagati, alle dimissioni: “Ruggero Razza è stato fra i migliori assessori che la Sicilia ha avuto in 75 anni, questa è l’unica certezza. In una terra come la nostra, Razza ha dato lezioni di stile istituzionale, si è dimesso dopo mezz’ora per una frase infelice (“Spalmiamo i morti”, finita nelle intercettazioni dell’inchiesta, ndr). E’ una frase da criminale? Da mafioso? Certo, è stata frase infelice. Lasciamo lavorare i magistrati: se qualcuno ha sbagliato pagherà, se qualcuno non ha sbagliato in tanti dovranno dare delle scuse”.

Nel predisporre il Recovery plan “finora le Regioni non sono state assolutamente consultate, ogni programmazione è stata decisa nei Palazzi romani. Questo costituisce un grave deficit di democrazia, partecipazione e confronto”, ha concluso, sottolineando che i governatori “in sede di Conferenza delle Regione abbiamo protestato. Io l’ho fatto anche personalmente con il presidente Draghi. E’ stata attivata una cabina di regia che dovrebbe definire gli obiettivi da raggiungere”.

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