Travolsero con l’auto e ucciso, nel giugno 2020 a Giardini Naxos, un ragazzo di 19 anni, a bordo di uno scooter con la fidanzata, ai tempi ancora minorenne che rimase gravemente ferità. Eppure, in maniera disumana, prima dell’interrogatorio si fecero dei selfie. A immortalarli le videocamere della caserma dei carabinieri.

Il responsabile, emerso solo adesso dall’inchiesta, in accordo con i 5 amici che erano con lui in macchina per lungo tempo ha mentito, sostenendo che alla guida ci fosse un amico, il quale, per proteggere dall’accusa di omicidio stradale l’amico realmente al volante, ha accettato di addossarsi la colpa del drammatico incidente.

Lo scorso dicembre a svelare e confessare tutto ai carabinieri è stato lo stesso 23enne, consentendo agli inquirenti di ricostruire il drammatico incidente e arrestare per omicidio stradale, lesioni e calunnia il reale responsabile, un 26enne, di Piedimonte Etneo già pregiudicato. Per rimanere impunito, l’arrestato minacciava chi avesse parlato. A uno avrebbe annunciato una spedizione punitiva nei suoi confronti, per il solo fatto di aver leggermente cambiato la versione fornita ai carabinieri.

Le indagini, aperte dopo la rivelazione, hanno permesso di accertare che, effettivamente, al volante c’era il giovane arrestato. I cinque amici, rientranti da una serata in locali e note piazze di spaccio, avevano detto il falso dopo essersi accordati in quanto l’indagato fosse l’unico a non aver assunto alcol e droga. Dalle immagini di videosorveglianza acquisite era evidente che la macchina procedeva ad alta velocità doppio senso e che aveva eseguito una brusca manovra per svoltare a sinistra senza azionare la freccia. e Ulteriori particolari sulla dinamica dell’evento hanno svelato che il conducente avrebbe addirittura visto arrivare la moto dallo specchietto retrovisore e malgrado questo avrebbe svoltato a sinistra.

La vittima andò a sbattere contro la fiancata posteriore di un’auto che, nella stessa direzione di marcia, aveva improvvisamente svoltato a sinistra. A causa del violento impatto il ragazzo perse il controllo dello scooter, mentre la macchina andò a urtare contro lo spigolo di un’abitazione. Il giovane, trasportato d’urgenza all’ospedale S. Vincenzo di Taormina, morì poco dopo, mentre la fidanzata ricoverata in prognosi riservata per più di 30 giorni per le diverse lesioni subite alle gambe e agli organi riuscì a cavarsela.

L’arrestato rischia una condanna fino a 18 anni, mentre gli altri tre passeggeri sono, invece, indagati per i reati di calunnia e favoreggiamento personale.

 

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