“Ho ricevuto la prima dose del vaccino: AstraZeneca naturalmente”.

Nello Musumeci si lancia nel fuoco. Quello del terrore, del sospetto, del disorientamento, del panico ed esordisce così con un “naturalmente” associato ad “Astra Zeneca” col quale cerca di incoraggiare coloro che temono il vaccino nell’occhio del ciclone dopo i decessi pianti, non soltanto in Sicilia, e attribuiti alla dose somministrata a chi poi ha subito complicazioni sospette, fino all’addio inatteso, inaccettabile, insopportabile.

Il presidente della Regione Siciliana oggi ha ricevuto la prima dose del vaccino nell’Hub di Catania. Ha documentato quello che considera un esempio per il popolo che rappresenta con le parole, con le immagini.

Eccolo in maglietta bianca, col braccio scoperto, un uomo che ha superato i 60 anni che così come gli altri riceve il vaccino a loro riservato, anche se lui avrebbe potuto “fare il Pfizer perché assumo un fluidificante: il medico mi ha detto scelga lei, ho preferito il vaccino AstraZeneca per dare un messaggio positivo”.

Eccolo in maglietta bianca, col braccio scoperto, l’espressione di chi fa quel che bisogna fare perché ha fiducia. Eccolo, spogliato, un cittadino fra i cittadini, un comune mortale fra comuni mortali che si arma di quel che la scienza e le sue istituzioni gli mettono a disposizione. Ecco il messaggio che vuole lanciare Musumeci.

“Sono contento di essere entrato anch’io nel novero dei siciliani che si avviano verso la totale immunizzazione – afferma – Spero che questa mia azione possa essere condivisa da quanti si trovano nelle mie stesse condizioni. Stiamo combattendo battaglie durissime per abbassare l’età dei cittadini ammessi al vaccino e siamo finalmente arrivati anche nelle isole minori. Andiamo avanti, perché dobbiamo uscire il prima possibile da questo tunnel. E sono convinto che ce la faremo”.

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