La città si sveglia all’alba e continua a vivere fino a notte fonda, tra palestre, coworking e aperitivi. Ogni spazio diventa occasione per incontrarsi, lavorare o condividere momenti. Non esiste più un confine netto tra tempo libero e professione
Alle sette del mattino la città è già sveglia. C’è chi esce dalla palestra col tappetino sotto braccio e chi ha appena ordinato un cappuccino in un bar dove i laptop occupano più tavoli dei cornetti. È la fotografia di un’Italia urbana che non dorme mai, ma che soprattutto ha cambiato il modo di scandire il tempo.
Fino a pochi anni fa esisteva un confine chiaro: il lavoro aveva le sue ore, il tempo libero le sue parentesi. Oggi invece tutto si mescola, creando una routine fluida che porta le persone a muoversi in città come in un grande open space, dove lo spazio pubblico diventa estensione del salotto e la scrivania si può trovare ovunque.
I coworking che restano aperti h24, le palestre che offrono abbonamenti modulabili per allenarsi anche alle 11 di sera, locali che mettono insieme caffetteria, postazioni con wi-fi e eventi culturali: il nuovo lifestyle urbano nasce da questa ibridazione.
La città non è più solo il luogo in cui si abita, ma una rete di spazi che si trasformano a seconda delle esigenze. Un bistrot a pranzo può diventare sala riunioni nel pomeriggio e palcoscenico per un concerto acustico la sera.
Prendiamo Luca, trent’anni, grafico freelance. Inizia la giornata con una sessione di yoga in palestra, poi si sposta in un coworking vicino casa per una call con un cliente.
A pranzo sceglie uno street bistrot, dove trova anche altri colleghi che lavorano da remoto. Nel pomeriggio si rifugia in biblioteca, tra scaffali e prese elettriche sempre occupate, e la sera la dedica a un aperitivo che finisce spesso in una mostra o in un talk.
Non è un caso isolato: sempre più giovani (e non solo) stanno costruendo giornate così, incastrando lavoro e tempo libero in un mosaico fatto di spazi urbani condivisi.
Secondo i report sul lavoro agile, negli ultimi tre anni gli spazi di coworking in Italia sono aumentati del 20%. Le palestre che offrono abbonamenti flessibili, validi anche di notte, sono raddoppiate nelle grandi città.
E il boom degli spazi multifunzione – librerie-bar, caffè con eventi, bistrot che ospitano mostre – racconta di un pubblico che cerca esperienze ibride. Non è più questione di “avere tempo”: è questione di come viverlo, scegliendo luoghi che si adattano ai ritmi individuali.
Alla fine, le città stanno cambiando pelle. Non sono più fatte solo di muri e strade, ma di tempi che si incastrano. E chi sa cogliere questi ritmi trova sempre la propria piazza, anche a mezzanotte.
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