La situazione della Sanità nel Cilento è assolutamente in bilico e a farlo notare sono i professionisti che ne fanno parte.
Tra i problemi principali va ravvisata la carenza di personale che sicuramente crea grande preoccupazione, ma non è solo questa la difficoltà centrale.

“Non si può più andare avanti così. Se non ci saranno risposte concrete, centinaia di medici e dirigenti sanitari sono pronti a sospendere tutte le prestazioni aggiuntive. Questo è un grido d’allarme collettivo. I medici sono stanchi di essere trattati come invisibili: lavorano in trincea, con poche tutele e senza retribuzione per il lavoro extra che tiene in piedi gli ospedali e con l’incertezza per il futuro dei servizi pubblici”.
Così ha parlato Massimiliano Voza che ha il ruolo di coordinatore dei medici e dei dirigenti del Sistema Sanitario nazionale della Asl di Salerno. Sono parole intelligenti che ci dimostrano ancora una volta come ci sia bisogno di interessarsi alla situazione evitando di rendere tutto più fragile in alcuni contesti. C’è dunque da alzare la guardia e riuscire a evitare che la situazione possa scivolare di mano.
Andiamo a leggere tutto più da vicino, cercando di capire qualcosa in una situazione molto complessa.
Situazione critica per la Sanità nel Cilento
La protesta che parte in Cilento per quanto riguarda la Sanità nasce dal Piano aziendale per le prestazioni aggiuntive 2025 che è stato adottato attraverso la Delibera 320 del 2025 redatto secondo la FB CGIL senza coinvolgimento necessario di dirigenti e tecnici.

Importanti sono le parole del segretario generale FP CGIL Salerno Antonio Capezzuto che sottolinea: “Nonostante il lavoro di matematici e sociologi, la somma non fa il totale, e gli ospedali più fragili rischiano di non garantire i servizi, mentre i medici continuano a lavorare gratis. Abbiamo chiesto un tavolo di confronto oltre due mesi fa: nessuna risposta. Se questo è il metodo, è chiaro che la fiducia è venuta meno”.
Sicuramente tra i casi da analizzare c’è quello di Agropoli dove l’ospedale continua a cambiare missione da riabilitativa a emergenziale. Nel 2024 il Pronto Soccorso ha portato a 12mila accessi e può contare appena su tre medici. Il budget assegnato è praticamente zero e questo crea un problema non indifferente.
Questa situazione dunque si trova a dover affrontare complicazioni molto accese che riescono a creare delle indecisioni, delle situazioni che danneggiano sia chi vi accede che chi invece si trova semplicemente a gestire delle situazioni di emergenza improvvisa.