Promesse mirabolanti disattese sono un classico dei piani tariffari telefonici, fissi e mobile, adesso però sarà più semplice comprendere la verità dietro al marketing.
Con gli anni e l’esperienza s’impara a districarsi tra pubblicità e verità fattuale, soprattutto quando si viene scottati da una proposta commerciale che indica una velocità di connessione elevatissima, la migliore sul mercato, ed invece finisce per offrire un servizio al di sotto di quello che avevamo lasciato per passare al nuovo operatore.

Tale problematica era prima esclusiva delle reti fisse in fibra, pubblicizzate sempre alla massima velocità ed invece spesso limitate da infrastrutture non all’altezza nella zona di residenza. Oggi è possibile verificare le possibilità di connessione della propria zona in base all’operatore che si sceglie, ma soprattutto è noto ai più che per raggiungere determinate velocità di connessione è necessario che tutta la rete sia in fibra (non misto rame) e – cosa non secondaria – che nella propria zona vi siano cabine sufficienti ad ospitare il giusto numero di utenze.
Un problema simile ultimamente è stato riscontrato dagli utenti con le connessioni 5G, in teoria le più veloci sulla piazza, in grado addirittura di raggiungere i 2 Gbps, ma solo nelle zone in cui ci sono infrastrutture in grado di supportare una tale velocità e per altro non raggiungibile da tutti i dispositivi e da tutti i piani tariffari.
Spesso infatti vengono venduti servizi 5G la cui velocità di connessione è addirittura inferiore a quella del 4G+ e del 4G standard, con una velocità di download inferiore persino ai 20 Mbps, il tutto senza che l’operatore indichi chiaramente questa differenza tra l’offerta principale pubblicizzata a caratteri cubitali e quella sottoscritta dall’utente.
Il sistema dei bollini cancella una volta per tutte la confusione sulla velocità di connessione dei piani tariffari
La problematica è stata più volte segnalata all’Agcom da utenti scontenti e finalmente si è giunti ad una possibile soluzione definitiva. Il garante della privacy ha infatti obbligato gli operatori telefonici ad indicare chiaramente l’effettiva velocità di connessione dell’offerta che l’utente sta andando a scegliere.

Per farlo è stato studiato un sistema di bollini – rosso, giallo e verde – del tutto simile a quello che già è stato applicato alle offerte per i piani tariffari di telefonia fissa. L’unica differenza è che in questo caso i bollini saranno quadrati e non rotondi, di modo che l’utente riesca già dall’immagine a comprendere che si tratta di un’offerta mobile.
Ma come funziona questo sistema? In pratica tutte le connessioni 5G più veloci, che arrivano addirittura a 2 Gbps, sono contrassegnate da un bollino verde, quelle che assicurano una connessione minima di 20 Mbps e massima superiore sono contrassegnate da un bollino giallo, mentre quelle che arrivano al massimo ai 20 Mbps da un bollino rosso.
La deadline fissata per l’omologazione a questo sistema di classificazione visiva è fissata per il prossimo 15 novembre, tuttavia Vodafone, WindTre e Fastweb hanno deciso di applicarla in anticipo ed è già possibile verificarne la presenza sui rispettivi siti dal 4 settembre scorso.