Cosa succede sul versante economico se una coppia di fatto decide di lasciarsi? Le spese vanno rimborsate o no? Arriva il chiarimento sulla situazione.
Quando si decide di convivere con una persona subentrano diverse condizioni legali spesso sconosciute; ecco quindi che, soprattutto poi se non si è legati col vincolo del matrimonio, vanno a crearsi diverse zone d’ombra che possono portare spesso a incomprensione o, nei casi più gravi, a veri e propri contenziosi legali.

Se, da un lato, procedere con le pratiche di divorzio non è per nulla facile (soprattutto se la coppia ha figli), non ha meno problemi chi convive ma decide di lasciarsi; in quest’ultima situazione versano anche molte coppie di fatto.
Una delle questioni che più desta dubbi nelle persone conviventi non sposate è la divisione del patrimonio quando si sta insieme: il matrimonio permette di regolarizzarla formalmente, mentre la convivenza no. Se uno decide di lasciarsi, le spese effettuate per il partner vanno rimborsate oppure no? Una recente sentenza fa chiarezza sulla situazione, ora restano pochi dubbi sulla risposta.
Coppia di fatto e fine della relazione, vanno rimborsate le spese dopo la rottura? Cosa dice la legge
Come riportato da laleggepertutti.it, qualora una coppia convivesse stabilmente da tempo le somme di denaro versate al partner non vanno rimborsate dopo la rottura. A stabilirlo è la sentenza n. 1911 del 23 luglio emessa dal Tribunale di Genova: sostanzialmente, quanto dato al partner durante la convivenza è parte dell’adempimento morale e sociale di solidarietà, e dunque non è possibile avanzare nessuna richiesta di rimborso.

Nel caso che ha generato la sentenza, è stata rigettata dal Tribunale di Genova la richiesta di alcune somme pagate per l’acquisto di un furgone a favore del proprio partner; pur non avendo il vincolo del matrimonio, la legislatura reputa le unioni di fatto stabili e durature e sono considerate a tutti gli effetti “formazioni sociali”. Proprio come succede in una famiglia con matrimonio, tra i conviventi sono in atto doveri di natura morale e sociale, che abbracciano ogni aspetto della vita (incluso anche quello economico).
Se si aiuta il partner per sostenere una spesa importante, di fatto, si mette in attuo il principio di assistenza e supporto reciproco alla base della relazione stessa. Sostanzialmente, quindi, in quanto le spese patrimoniali sono classificate dall’articolo 2034 del Codice Civile (sempre come riporta la fonte) come “obbligazione naturale”, quando il pagamento viene effettuato di propria volontà non può poi essere richiesto indietro. Ovviamente, le spese devono essere conformi ai criteri di proporzionalità e adeguatezza: un limite che il Tribunale di Genova ha nuovamente sottolineato.