Prima lo ha accoltellato all’addome e poi lo ha colpito a bastonate in testa. Al centro dell’aggressione c’era il possesso di un fondo agricolo di 11 ettari destinato al pascolo. A denunciare tutto ai carabinieri è stata la vittima che ha raccontato di aver subito minacce e violenze da Biagio Lupica Tondo, 67 anni. Questi fatti coprono un arco temporale di due anni, dal 2013 al 2015, e dopo la denuncia l’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

Da quel momento, proprio la vittima aveva rinunciato a portare i suoi animali a pascolare in quel terreno di sua proprietà. Aveva paura di subire nuove aggressioni.

Quest’anno però ha scelto di tornare a utilizzare il fondo che aveva bisogno di essere arato. Così ha incaricato un bracciante agricolo che si è fatto aiutare da un collaboratore non italiano.

Ed ecco che Biagio Lupica Tondo si è ripresentato di nuovo con un coltello di 40 centimetri e ha minacciato l’agricoltore. “Dimmi dove sono i proprietari che li uccido oggi stesso, questo terreno è mio”, ecco cosa avrebbe detto  ad uno dei due contadini.

I due braccianti sono andati via e il proprietario del fondo ha denunciato tutto ai carabinieri di Bronte, coordinati dal luogotenente Giuseppe Amendolia.

Così è scattato l’arresto per Tondo che adesso deve rispondere di tentata estorsione aggravata. Per lo stesso reato è stato messo ai domiciliari un nipote dell’uomo, Daniele Lupica Tondo, di 43 anni, che ha fatto dei sopralluoghi per informare lo zio sui movimenti.

Nei loro confronti il Gip Giuliana Sammartino ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, dell’aggiunto Ignazio Fonzo, che coordina il dipartimento resti contro persone e patrimonio, e del sostituto Andrea Norzi.

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