Lui era ossessionato dall’idea che la moglie lo tradisse. Così le prendeva di nascosto il cellulare, controllava i messaggi che la donna inviava e spesso la insultava pesantemente.  Fino all’ultimo litigio a metà novembre. Prima le solite manie di controllo, poi il diverbio, infine le urla con l’intimazione di lasciare il tetto coniugale. La donna terrorizzata, va via e si trasferisce in una villetta a Nicolosi, in provincia di Catania.

Pochi giorni dopo, però, si presenta in caserma per raccontare che il marito, ex funzionario dell’Ispettorato del Lavoro di 66 anni, le ha incendiato l’abitazione.

Una denuncia che arriva fra le mani dei magistrati che avviano le indagini e proprio oggi, il Gip ha emesso un ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del sessantaseienne.

Negli istanti subito successivi all’incendio, è giunta sul posto una squadra dei vigili del fuoco che ha trovato all’interno dell’abitazione delle bombole di gas e una aveva una valvola aperta.

La donna ha raccontato i continui maltrattamenti fisici e psicologici che ha subìto nei quarant’anni di matrimonio. A supportarla anche le figlie che hanno spiegato agli inquirenti che il padre era ingiustificatamente ossessionato dalla gelosia, convinto che la moglie avesse una relazione extraconiugale.

Adesso l’uomo deve rispondere di maltrattamenti contro familiari o conviventi, incendio, crollo di costruzioni ma intanto è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza.

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