Una  regione  martoriata a livello occupazionale, a mettere sotto scacco per l’ennesima volta la Sicilia il ridimensionamento del Gruppo Abate in fase di ripianamento della delicata situazione debitoria, in atto attraverso la cessione di svariati rami d’azienda.

La società Roberto Abate spa, che opera nella grande distribuzione dal 1979 con i marchi “Famila”, “A&O” e “Ard” e che occupava più di 900 dipendenti, aveva annunciato già lo scorso settembre  il licenziamento collettivo di circa 175 addetti afferenti alle province di Catania, Messina, Siracusa ed Enna.

Oggi sarebbero a rischio circa 180 dipendenti, da sommare ad altri circa 40 dell’ex gruppo Abate  aventi già ricevuto lettera di licenziamento con decorrenza 10 Gennaio.

L’imponente shopping centre di Etnapolis,di proprietà dell’ex  gruppo Abate, nell’agosto 2018 è stato venduto per 90 milioni di euro all’americana Morgan Stanley. Dal dicembre 2018 la Roberto Abate S.p.A. ha ceduto complessivamente 20 punti di vendita  a marchio ARD, A&O e Famila, dislocati a Catania e provincia e a Siracusa alla Medial Franchising di Ragusa amministrata da Giovanni Iacono.

La deputata Regionale del Movimento 5 Stelle Angela Foti, componente della Commissione Attività Produttive dell’Ars sulla vertenza dei lavoratori del gruppo di Catania del settore della grande distribuzione, ha dichiarato in merito:“Auspichiamo che la cessione delle aziende del gruppo Abate possa avvenire senza perdite  occupazionali. Contiamo sul senso di responsabilità dei gruppi imprenditoriali subentranti nella gestione della vertenza dei lavoratori in un comparto che negli ultimi anni ha visto la perdita di oltre 2.000 posti di lavoro. Una regione martoriata da una atavica carenza di occupazione, non potrebbe sopportare l’ennesima vertenza”.

Sulla vicenda sono intervenuti anche gli altri portavoce M5S all’Ars Francesco Cappello, Gianina Ciancio e Jose Marano: “Siamo già in contatto con i sindacati – spiegano i deputati catanesi – e come immaginavamo la questione è molto delicata. Siamo consapevoli che la grande distribuzione organizzata ha subito in questi ultimi due anni in Italia un forte calo dei volumi d’affari, cui è purtroppo seguita una perdita di posti di lavoro. Pur consapevoli che si tratti di una questione aziendale, intendiamo seguire da vicino la trattativa che riguarda i lavoratori, nella speranza che si giunga ad una intesa veloce e capace di garantire – concludono – gli attuali livelli occupazionali”.

 

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