Il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, ha adottato tre provvedimenti interdittivi antimafia a carico della ditte “Nautica Barcarello”, “Frutti di mare Cardillo” di Maria Chiara Bosco e “Ceramiche Gitochi” di Salvatore Cacocciola: nelle società ci sarebbe il pericolo di infiltrazioni mafiose, secondo quanto emerso nell’operazione “Cupola 2.0” che ha portato agli arresti di Calogero Lo Piccolo e Leandro Greco, quest’ultimo nipote di Michele Greco detto il Papa.

Nautica Barcarello è una società cooperativa che si occupa di rimessaggio e sarebbe stata utilizzata da uomini poi arrestati; lì venivano organizzati summit di mafia a cui hanno preso parte Calogero Lo Piccolo, ritenuto capo del mandamento di Resuttana-San Lorenzo, con Settimo Mineo, capo del mandamento di Pagliarelli, e Leandro Greco, detto “Michele”, del mandamento di Ciaculli.

La Frutti di mare Cardilllo ha sede in via Tommaso Natale 15/C è stata costituita due mesi dopo la precedente scarcerazione di Giuseppe Serio, fermato nell’operazione Cupola 2.0 bis per avere fatto parte della famiglia mafiosa di Tommaso Natale, in evidenziati rapporti con Calogero Lo Piccolo.

Serio, nella propria zona di influenza, imponeva ai ristoratori di Sferracavallo e Mondello la fornitura dei propri prodotti ittici, in regime di monopolio ed estromettendo con modalità tipicamente mafiose altri rivenditori. La Ceramiche Gitochi ha sede a Capaci, in via Kennedy 73/75.

Tra gli arrestati figura Carmelo Cacocciola, padre del socio accomandatario, indagato per associazione mafiosa per avere esercitato un capillare controllo del territorio a Capaci ed Isola delle Femmine per consentire a Erasmo Lo Bello di controllare l’imprenditoria della zona.

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