Quattrocento tifosi a seguito e una giornata soleggiata oltre lo Stretto non bastano a regalare una nuova primavera al Catania, anzi. Contro la Reggina i rossazzurri fanno un passo indietro dopo quelli in avanti delle scorse settimane, sia in classifica sia dal punto di vista strettamente caratteriale e di gioco. Quasi un’involuzione, in negativo, segnata dall’assenza a centrocampo di Biagianti che si è fatta sentire e pure tanto. Dalla posizione davanti la difesa di Lodi, marcato a uomo per quasi tutto il primo tempo da Bellomo, che costringe Novellino a spostarlo prima da mezz’ala e poi a sostituirlo. Un’involuzione dipesa molto anche dal nervosismo di Marotta, che a cambio fatto non le manda a dire a Novellino e si avvia direttamente negli spogliatoi, ma anche da un Di Piazza fuori forma e sicuramente sottotono.

Al quarto d’ora il vantaggio dei padroni di casa è firmato Strambelli che, con la sua velocità e la sua esperienza, di problemi ne crea non pochi per tutta la partita. I ragazzi di Novellino provano a reagire ma l’unica occasione più pericolosa capita sui piedi di Bucolo, da lì ancora solo amaranto. La Reggina è padrona del campo, macina gioco e impone un possesso palla notevole coronato anche da diverse occasioni.
Nel secondo tempo la musica non cambia, se il primo è stato tutto di marca Reggina i secondi quarantacinque minuti lo sono ancora di più. Solo dopo due minuti il rigore di Bellomo affievolisce ogni tipo di reazione e il 3-0, che vale la doppietta di Strambelli, al 56esimo spegne del tutto ogni possibilità di riaprire la partita. Non possono nulla neanche gli ingressi sul rettangolo verde di Carriero, Valeau, Llama, Sarno e Curiale, proprio quest’ultimo finisce, addirittura, la partita con qualche minuti d’anticipo per aver rimediato un cartellino rosso.

Una sconfitta pesante, uno schiaffo morale che fa male e non poco. Un risultato che riporta bruscamente il Catania coi piedi per terra e che, soprattutto, macchia ancora una volta un sogno che solo domenica scorsa sembrava potesse essere di nuovo lecito. Realismo e obiettività adesso inducono ad aprire gli occhi e non a illudersi più. Il Catania non è ancora maturo a tal punto di meritare una promozione diretta, ma potrà sicuramente tentare di giocarsi al meglio le ultime sei partite rimanenti e rimandare ogni aspettativa ai play off.

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