Tra i temi caldi affrontati dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, durante la sua visita in Sicilia c’è sicuramente quello relativo all’Aeroporto di Catania. Toninelli, a margine di dell’inaugurazione del viadotto Morello, dopo i lavori dell’Anas, ha espresso la propria posizione in proposito: “Per un aeroporto in crescita come quello di Catania, pensare ad una privatizzazione potrebbe essere un errore e dunque vigileremo al massimo. Non deve esserci alcuna svendita è perché Catania ha un margine di crescita ancora maggiore. E guai se venisse dato in mano a persone che vogliono fare solamente affari. Per me, gli affari sono solamente i siciliani e le economia siciliana e quindi faremo in modo che laddove i soci esistenti, che sono tutti pubblici dovessero decidere di vendere una quota maggioritaria, le eventuali concessioni abbiano dei paletti. Gli investitori devono realmente investire e qualora non lo facessero metteremo delle penali. Non regaliamo  nulla a nessuno”. 

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Pietro Agen, socio di Sac, di cui detiene il 62% delle quote e presidente della Camera di Commercio del Sud Est siciliano, che, in al quotidiano “La Sicilia” ha spiegato: “Così come nessuno ci ha obbligato a farla, nessuno ci può impedire la privatizzazione. Quando dissi un miliardo di euro fui sommerso dalle risate – ricorda – oggi dico: è poco. Vale ben più di un miliardo, e lo dico dopo aver toccato con mano l’ interesse dei più grossi gruppi mondiali negli incontri con i colossi della finanza. Come Ferrovial, Air Singapore, F2. Tutti nomi incredibili. Farei prima a dire chi non è interessato a Fontanarossa. Ci sarà un advisor, selezionato fra i più grossi gruppi bancari al mondo  che chiederà un preciso piano industriale. Per intenderci: non ci interessa vendere a un fondo pensioni americano, ma l’ identikit ideale è quello di chi vuole portare crescita e sviluppo. E chi entra dovrà mettere in conto che ci sono 300 milioni da investire subito: per l’ allargamento della pista, per il restyling della Morandi e per il piano di viabilità e parcheggi. Catania se gestita bene, può arrivare a 20 milioni di passeggeri non fra un secolo, ma fra sei-sette anni”.

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