Veri e propri acrobati. Si arrampicavano sui balconi e dopo aver forzato una finestra si  introducevano in casa e facevano razzia di ogni oggetto prezioso. Tutto nel giro di pochi minuti. Era questa la tecnica usata dalla banda acrobata per mettere a segno furti in abitazioni.

Tre uomini di nazionalità romena sono stati arrestati e quattro denunciati dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, durante un’operazione congiunta, perché accusati di far parte di una banda specializzata in furti in abitazione, furti di rame e di carburante in danno di strutture di telecomunicazione e cantiere nelle provincie di Enna, Caltanissetta e Agrigento. Gli arrestati sono Adrian Bureta, 28 anni, il fratello Florin, 25 anni e Cosmin Aristotel Sulic, 32 anni, tutti residenti a Canicattì.

Le forze dell’ordine coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, nell’ambito di un’operazione denominata “Jewel’s thieves”, hanno recuperato anche parte della refurtiva, come monili e gioielli.

Dallo scorso novembre ad Enna Bassa si era registrata un’impennata di furti in abitazione, tutti messi a segno con le stesse modalità. Infatti, i ladri agivano forzando gli infissi della parte posteriore delle case. Una volta all’interno delle abitazioni, bloccavano le porte d’ingresso per impedire l’apertura dall’esterno, nel caso dell’arrivo dei proprietari durante l’esecuzione dei colpi, così da potersi garantire la fuga senza essere visti.

“Al primo piano c’è qualcuno in casa mentre al secondo piano sembra che non c’è nessuno !”, diceva un componente della banda e, in pochi istanti, dimostrando una straordinaria agilità, i complici si arrampicavano fino al secondo piano, forzavano uno degli infissi sul balcone ed entravano nella casa, prediligendo finestre con serrande alzate. Una volta dentro, dopo essersi accertati di non trovare nessuno in casa, gli stessi ladri bloccavano la porta con i mobili più grandi, affinché nessuno potesse entrare all’improvviso, e si dedicavano ad una rapida raccolta della refurtiva.

Nel frattempo “il palo”, fuori in strada, monitorava l’arrivo di possibili residenti. La svolta a gennaio quando, dopo una segnalazione, la polizia Stradale avrebbe bloccato un’auto all’ingresso di Caltanissetta. Nel corso del controllo e della perquisizione del veicolo, era stata recuperata argenteria e altri oggetti riconducibili al furto commesso poco prima a Enna e i soggetti denunciati per i reati di ricettazione, mentre la refurtiva veniva restituita alle vittime.

L’indagine di polizia e carabinieri ha fatto luce su una serie di furti, non solo in abitazione, ma anche di cavi telefonici di rame in danno della Società Telefonica Telecom Italia Spa, e ingenti furti di carburante.

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