Dopo il drammatico incendio che tre settimane fa ha colpito Catania, anche Palermo brucia. Venti famiglie sfollate, 80 persone improvvisamente inghiottite dall’angoscia, abitazioni danneggiate dalle fiamme e vigili del fuoco arrivati da Catania, Enna, Agrigento, Ragusa, Trapani ed anche dalla Calabria e dalla Campania.

Quella trascorsa è stata una notte di inferno nel palermitano. Molti sfollati sono stati accolti nella scuola Antonio Veneziano di Monreale e per fortuna non ci sono stati feriti nel rogo, visibile dal capoluogo siciliano, che ha interessato monte Caputo (ecco il video registrato da Alessandro Maenza che documenta la devastazione)

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e contrada Buttafuoco, nel territorio di Monreale.

A Palermo le fiamme sono arrivate a ridosso delle abitazioni in contrada Falsomiele e alle pendici delle colline nel quartiere Villagrazia.

In provincia, roghi ad Altofonte Altro incendio ad Altofonte, Cerda (in contrada Rina), Trappeto (contrada Badiellla) e Montelepre (contrada Cippi).

Tra Termini Imerese e Trabia sono state evacuate 20 famiglie.

Altro rogo a Petralia Sottana, in contrada Sant’Elia.

A coordinare gli interventi, il comitato di sicurezza che è stato convocato nella prefettura di Palermo.

Per domare le fiamme, alimentate da un forte vento, sono ancora impiegati 130 unità dei Vigili del Fuoco e 35 mezzi; 81 unità del Corpo forestale della Regione Siciliana; 50 unità dell’Arma dei Carabinieri, 30 della Polizia di Stato e 10 pattuglie della Polstrada. E ancora: un pattuglia della Guardia di finanza; un’autobotte e 2 unità messi a disposizione dalla Città metropolitana; 7 autoambulanze del 118. Allertati i presidi ospedalieri: G.F. Ingrassia, Policlinico per la camera iperbarica, il Civico. Tramite la Protezione civile regionale, sono intervenute 7 associazioni per un totale di 28 uomini e 6 mezzi.

“Gli incendi a Monreale e San Martino delle Scale sono certamente dolosi. Sono stati trovati quattro punti di fuoco distanti tra loro”. Lo dice Filippo Principato, dirigente generale del Corpo forestale della Regione Sicilia che insieme all’assessore al Territorio Totò Cordaro ha trascorso la notte nei luoghi degli incendi. “E’ quanto meno sospetto – aggiunge – che attorno a Palermo, nello stesso momento, siano divampati gli incendi. Alla luce di quanto stiamo accertando, pare possa esserci stata una regia”.

Il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono chiede lo stato di calamità per le zone distrutte dal fuoco e pene severe per i piromani: “Abbiamo deciso per l’incolumità delle famiglie – dice – di spostarle dalle loro abitazioni e abbiamo messo a disposizione la scuola Antonio Veneziano. Siamo davanti a mani criminali, bisogna prenderne coscienza e mandare segnali forti. Non è possibile mettere a repentaglio vite umane e un patrimonio ambientale di grandissimo valore”.

Anche per il sindaco di Castellammare del Golfo (Trapani), Nicola Rizzo, l’incendio divampato nella località balneare di Scopello è opera di incendiari, “poiché sono stati individuati ben 5 punti diversi e distanti dai quali è partito il fuoco. Quel che è certo è che si tratta di una precisa volontà – dice il sindaco – ci troviamo dinanzi all’ennesimo disastro ambientale che colpisce il nostro territorio danneggiandolo e ferendolo pesantemente. Per noi è un vero dolore, un grave perdita, anche economica”.

Gli incendi sono stati seguiti dal Comitato di sicurezza convocato dal prefetto di Palermo, Antonella De Miro, che è più cauta: “Sono in corso ancora accertamenti e verifiche. E’ prematuro parlare di incendi dolosi, occorre comunque considerare le alte temperature e il vento di scirocco che ha favorito la diffusione di focolai. Desidero esprimere parole di grande apprezzamento per la professionalità e la tempestività degli interventi dei vigili del fuoco e della forestale, ma un grazie va alle forze dell’ordine e a tutte le componenti della protezione civile”.

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