Fratelli che si massacrano di botte per il reddito di cittadinanza. Succede anche questo nella Sicilia moralmente allo sbando, nell’Italia dove si continua a non investire sull’educazione del cittadino, dove c’è chi si può permettere di dichiarare pubblicamente, bellamente, che rubare è lecito o che, vergognosamente peggio, un carabiniere ucciso da un balordo statunitense in vacanza è “Uno di meno”, così come ci raccontano i fatti di cronaca nazionali più recenti.

Ad Acireale arrestato un 43enne perché ha costretto al ricovero in ospedale il fratello maggiore, dove è in prognosi riservata. L’accusa è di lesione aggravate.

Da settimane i due fratelli, che abitano ancora nella casa dei genitori, litigavano per la gestione della somma di 700 euro accreditata dall’Inps nella Carta di Cittadinanza intestata al maggiore dei due.

Ecco i dettagli della grottesca storia. Tutti e due disoccupati, fanno la richiesta all’Istituto nazionale di previdenza sociale del reddito di cittadinanza, concesso, ma viene consegnata soltanto una carta, sulla quale sono corrisposte le somme concesse a entrambi.

No, nessun errore, così come confermano sia il Patronato sia l’Inps, ai quali si rivolgono i due fratelli per chiedere spiegazioni sulla consegna di una carta per entrambi: siccome convivono, la carta è intestata al maggiore dei due, ma l’importo si deve dividere.

Dettaglio, quest’ultimo, che il fratello al quale è stato intestato il documento non prende in considerazione, non sente ragioni, deciso a tenere per sé l’intero importo.

Così, la quotidianità è un susseguirsi di litigi, che diventano sempre più accesi, sempre più aspri, sempre più violenti verbalmente, fino a quando dalle parole si passa all’aggressione.

Il fratello minore, dopo l’ennesimo rifiuto di dividere il reddito di cittadinanza del maggiore, spinge quello maggiore, che perde l’equilibrio e rovina su una porta finestra. I frantumi di vetro gli procurano diverse lesioni, una anche pericolosa al collo, dove si conficca una lunga scheggia.

Il terzo fratello dei due litiganti, riesce a giungere in soccorso tempestivamente ed a chiedere l’intervento del 118.

Il 43enne è rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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