Parti di motore e scarti d’officina non bonificati, ammassati a ridosso di un ruscello a rischio contaminazione per gli oli esausti presenti . Si è presentata così agli agenti della Polizia di Stato la discarica abusiva allestita da un pluripregiudicato nella “Riserva Naturale Oasi del Simeto”. L’operazione, effettuata nell’ambito dei controlli contro i reati ambientali, ha permesso di svelare l’illegale attività dell’uomo, che accoglieva i rifiuti di un’officina, peraltro risultata completamente abusiva nei successivi controlli delle Forze dell’Ordine.

L’uomo è stato indagato in stato di libertà per gestione illegale e abbandono di rifiuti speciali. Reati ai quali si sono aggiunti anche la  distruzione e deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto, oltre che per incauto acquisto di rame, invasione di terreni pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubblica, nello specifico l’indennità di disoccupazione. I poliziotti, infine, hanno sequestrato circa 5000 kili di rifiuti speciali tra cui, anche se in minor parte, rame di cui il responsabile non ha indicato la provenienza.

Nel prosieguo dell’attività altre due persone sono state indagate sia per il reato ambientale di scarico delle acque reflue (scarichi fognari e prodotti per il trattamento delle acque di una piscina) in un ruscello che si trova a ridosso della loro abitazione, sia per il reato di deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto. Dentro un terreno agricolo di loro proprietà, i due indagati avevano allestito un luogo di dimora con roulotte, piscina e strutture in ferro e cemento e,incuranti del danno derivante dal grave inquinamento generato dagli scarichi fognari e della piscina nel vicino ruscello, avevano costruito una condotta apposita che gli agenti hanno immediatamente sequestrato penalmente, al fine di evitare ulteriori sversamenti.

 

 

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