L’Italia è zona rossa, la paura si è diffusa nell’intero territorio nazionale ma ad aggravare la già vigente situazione di incertezza una serie di fake news sul Coronavirus, che si stanno diffondendo in Sicilia, stanno facendo crescere esponenzialmente i timori.

Gli sciacalli non si fermano neppure davanti alle epidemie. Ultima fra tutte la notizia che l’acqua del rubinetto sia dannosa.  In molti si sono apprestati in questi giorni a comprare numerose casse di acqua in vista dell’emergenza coronavirus, arrivando addirittura a prendere d’assalto i supermercati. Eppure, a far luce sul mito che l’acqua del rubinetto sia dannosa, è l’Istituto superiore di sanità. In una nota pubblicata l’Iss ribadisce come non sia necessario fare incetta di bottiglie ingombranti, perché il coronavirus Sars-CoV-2 non si trasmette attraverso l’acqua del rubinetto.

“Nessuna disinfestazione aerea, è stata fatta ne verrà fatta” si tratta dell’ennesima fake news.

Sfruttando le preoccupazioni che il Coronavirus sta generando tra le persone, i criminali del web stanno approfittando di questo momento di vulnerabilità per colpire le ignare vittime con attività di Phishing legate al COVID-19. L’ultima in ordine di tempo, scoperta dalla Polizia postale e delle comunicazioni, riguarda una campagna di frodi informatiche attraverso l’inoltro di email a firma di una tale dottoressa Penelope Marchetti, presunta “esperta” dell’Organizzazione mondiale della sanità in Italia. I falsi messaggi di posta elettronica, dal linguaggio professionale ed assolutamente credibile, invitano le vittime ad aprire un allegato infetto, contenente presunte precauzioni per evitare l’infezione da Coronavirus. Il malware, della famiglia “Ostap” e nascosto in un archivio javascript, mira a carpire i nostri dati sensibili.

Attenzione anche alla truffa del tampone alcuni cittadini avrebbero ricevuto delle telefonate da ignoti che si sarebbero spacciati per medici o volontari della Croce Rossa che propongono test domiciliari per scoprire se si ha contratto il Coronavirus. Niente di più falso.

Con le città in quarantena e l’ordinanza di non frequentare i posti troppo affollati sono incrementati gli acquisti online. E anche il colosso del web Amazon, proprio per evitare speculazioni, ha deciso di correre ai ripari e ha annunciato infatti di star studiando dei provvedimenti volti a perseguire gli sciacalli del commercio online. Continua incessantemente anche l’attività della GDF che  è ancora a caccia degli sciacalli delle mascherine: gente che vendeva fino a 5 mila euro un kit da 5.

 

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