L’ospedale  S Marco di Catania è stato individuato dall’assessorato regionale alla Sanità come “Presidio Covid”.  Sabato scorso il  presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha fatto un sopralluogo  all’ospedale catanese. Il governatore, che era accompagnato dall’assessore alla Salute Ruggero Razza e dai dirigenti ospedalieri, ha voluto verificare personalmente lo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione di nuovi posti letto di terapia intensiva per l’emergenza Coronavirus.

“Vogliamo essere certi –  ha aggiunto Musumeci  – di arrivare puntuali, con i mezzi di cui disponiamo, all’appuntamento col picco dell’epidemia che gli esperti ipotizzano tra la fine di marzo e i primi di aprile”

“Dieci dei 12 sensori acquistati tramite il progetto Mediwarn sono utilizzati all’interno dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’ospedale San Marco di Catania dove i pazienti infetti e sintomatici per malattia virale Covid-19 sono isolati in stanze a pressione negativa e quindi con accesso limitato da parte del personale infermieristico”. Lo afferma Salvatore Nicosia, direttore Uoc Anestesia e Rianimazione II del Policlinico.

“Grazie al biosensore virtuale – spiega il prof. Rosario Sinatra dell’Università di Catania – è possibile effettuare un monitoraggio costante dei parametri vitali (battito cardiaco, frequenza respiratoria, pressione sanguigna, saturazione d’ossigeno e temperatura) ed è in grado di predire eventuali alterazioni dello stato di salute dei pazienti”. Il progetto europeo, finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg v-a Italia Malta 2014-2020, vede l’Università di Catania come capofila del partenariato composto da Mater Dei Hospital – Università di Malta e dal Policlinico di Catania e propone un sistema tecnologicamente all’avanguardia in grado di fornire elevati standard assistenziali ai pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri.

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