Oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Catania, su delega della Procura della Repubblica di Caltagirone, nelle province di Catania e Trapani hanno arrestato nove persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno consentito di disarticolare la rete di pusher che agiva in diverse piazze di spaccio, soprattutto a Caltagirone, una delle quali nelle immediate vicinanze di un istituto scolastico.

Guadagnavano circa 4.000 euro al mese gli spacciatori della rete di pusher scoperta tra Caltagirone, Ramacca e Calatafimi Segesta (Trapani). L’operazione è stata denominata Minosse.

Il provvedimento scaturisce da un’indagine condotta dai carabinieri tra l’agosto del 2016 e il dicembre del 2018. Le indagini hanno accertato l’esistenza di una attività di spaccio di stupefacenti a Palagonia, Ramacca e Caltagirone, città quest’ultima in cui il business sarebbe stato più fiorente. Durante le indagini sono state 17 le persone arrestate, sei quelle denunciate, 16 quelle segnalate in Prefettura. Sono stati recuperati complessivamente 2 chili e 465 di marijuana, 663 grammi di cocaina e 348 di hashish. I militari hanno anche sequestrato contante per 23.215 euro. Nel corso dell’operazione sono state effettuate perquisizioni domiciliari, anche nelle abitazioni di altri indagati oltre a quelli raggiunti dal provvedimento restrittivo, durante cui sono stati sequestrati circa 20 grammi di marijuana ed alcune dosi di hashish.

Ai domiciliari sono finiti Giuseppe Gambino, di 22 anni; Giuseppe Russo, di 41, che era già agli arresti domiciliari; Giovanni Indovino, di 27 anni, anch’egli ai domiciliari;; Gaetano Oglialoro, di 43, che era agli arresti domiciliari nella comunità “La forza” di Calatafimi Segesta (Trapani); Fulvio Pezzano, di 27 anni, Valter Hoxha, di 29 anni, nato in Albania ma residente a Caltagirone, che era sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Sono stati sottoposti all’obbligo di dimora Fabio Fortunato, di 35 anni, che aveva già l’obbligo di dimora nel comune di residenza, Abdulla Hoxha, albanese di 24 anni residente a Caltagirone che era agli arresti domiciliari; Emanuele Buscemi, di 29 anni.

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