La polizia di Enna ha portato a termine una vasta operazione antidroga nel territorio compreso tra Barrafranca e Piazza Armerina. Nel mirino dell’operazione denominata “Fire” una vasta rete di spacciatori operanti sul territorio.

Ben 22, infatti, le misure cautelari eseguite nella notta scorsa. Per 13 indagati è stata disposta la custodia in carcere, mentre per altri 9 è stato ritenuto sufficiente l’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Tutti gli arrestati sono nomi noti nel ramo dello spaccio ed hanno precedenti specifici.

L’inchiesta è nata nello scorso novembre dopo l’incendio di una vettura a Piazza Armerina. Episodio subito individuato dagli inquirenti come un tentativo di intimidazione, confermato poi dalle intercettazioni telefoniche. La vittima del rogo, infatti, non aveva saldato diverse forniture e dopoe le minacce verbali gli spacciatori avevano deciso di passare alle vie di fatto.

Ma non sarebbe l’episodio più grave perché, secondo quanto emerso successivamente, la rete di spacciatori sarebbe giunta addirittura a sequestrare uno dei debitori per picchiarlo e rapinarlo in seguito al mancato pagamento di alcune partite di stupefacente. Un segnale forte da mandare a tutta la clientela, che si sarebbe rivelata vasta ed estesa anche ad alcuni minorenni, come testimoniato da appostamenti, intercettazioni e riprese video. L’approvvigionamento di droga era tratto dalle piazze di Catania e Palermo dalle quali lo stupefacente, talvolta, arrivava persino in casa agli spacciatori, per evitare controlli e sequestri durante gli spostamenti, previo pagamento di un sovrapprezzo. Le centrali di spaccio più redditizie erano le case popolari di Barrafranca ed il centro storico di Piazza Armerina. Tra gli indagati anche un catanese ed un palermitano, che si occupavano dei rifornimenti di droga dalle rispettive città.

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