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Le minacce da riferire al fantino che non si è voluto “calare”, che non si è voluto “mettere a disposizione”. Usano queste espressioni i mafiosi. Che aggiungono: “Dobbiamo lasciarlo a a terra”. Cioè deve essere punito, massacrato a bastonate, se non pagherà di tasca sua la somma di denaro che non ha fatto vincere loro gareggiando correttamente, senza mettersi da parte, senza fare passare il cavallo sul quale i criminali avevano concentrato le scommesse.

Con lo straccio delle intercettazioni fornite dai carabinieri, registrate durante l’operazione che ha condotto all’arresto di nove delinquenti coinvolti nell’inchiesta sugli interessi mafiosi sull’ippodromo di Palermo, ci ritroviamo dentro la melma mafiosa, a tu per tu con la maniera di agire di chi fa della vigliaccheria la sua forza, dell’aggressione ad armi impari il suo stile di vita, di chi ritiene di potere fare e disfare per il proprio tornaconto, per quel potere di guano che ritengono di avere, per quei soldi luridi che nel video si dividono famelici.

“Lo hai visto cosa mi ha combinato Cusimano? L’unico che non si è voluto mettere a disposizione? Bravo! l’unico che non si è voluto calare è lui. L’unico, ora vedi gli dici che porta i soldi perché lo ammazzo”. E’ il commento del boss Sergio Napolitano, mentre si lamenta con Giovanni Ferrante, al rifiuto del fantino Vito Cusimano di truccare una corsa di cavalli. Il dialogo si può leggere sugli atti dell’indagine. “Ha fatto perdere tutta Palermo”, afferma Napolitano, lasciando intendere che a essere danneggiati dalla ribellione del fantino sono tutte le “famiglie” della città. “Questo ragazzo è cornuto, ma da sempre è stato cosi … è questo del labbro leporino, questo ? E’ quello che ha il labbro leporino”, prosegue. “E’ un gran cafone questo ragazzino….(incomprensibile)… lo ammazza …incorno… sicuro questa sera succede gualche cosa”.

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Quindi, chi non è mafioso è “un gran cafone”…

Tutto sgradevole, disgustoso, nei mafiosi palermitani: il tono della voce, i contenuti, la mimica facciale, quel gesticolare, quei sorrisetti arroganti, quell’ombra di assenza che esprimono gli occhi di chi è incapace di ragionare se non come la bestia senza ragione.

La bestia che irriverente, soddisfatta fra i compari soddisfatti, si compiace e afferma: “Devono consumare mezza Italia”.

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