“Quando morirò non voglio messaggi belli sul mio Facebook che non leggerò o foto caricate con me per dimostrare quanto mi amavate. Cosa volete dirmi, ditemelo ora che VIVO e RESPIRO”.

Eurialo Toscano lo aveva scritto il 3 giugno dello scorso anno. Sentiva di combattere una lotta impari contro il male più terribile, più spietato, che la ricerca ancora non è riuscita a sconfiggere: il cancro.

Eurialo non c’è più. Oggi si sono celebrati i suoi funerali.

E la sua morte è una bestemmia. Perché un giovane marito e padre, soltanto 36 anni, è stato strappato alla moglie, ai tre figli, alla famiglia che adorava e lo adorava.

E’ una bestemmia perché non si può essere costretti ad andare via così, quando ancora è presto, prestissimo ed i tuoi bambini hanno il diritto di averti accanto calpestato da una stramaledetta, odiosissima, subdola malattia.

E’ una bestemmia perché quella malattia potrebbe essere un delitto, dei peggiori, senza colpevoli, con l’assassino certo di farla franca. Non un assassino qualsiasi, un serial killer, che compie stragi impunemente.

Eurialo abitava ad Augusta e per chi vive lì è l’ennesima vittima dei veleni diffusi dal Petrolchimico.

Ne è convinto uno degli alfieri che da anni si batte per la tutela dei suoi concittadini, Don Palmiro Prisutto, il tenace arciprete della Chiesa Madre di Augusta che dal 1986 chiede alle istituzioni di “voler intervenire per la risoluzione delle problematiche ambientali e sanitarie riguardanti le città di Augusta, Priolo, Melilli e anche Siracusa” e che alla vigilia dell’ultimo saluto a Eurialo ha voluto mettere nero su bianco il suo dolore.

“In tempo di pace i figli seppelliscono i padri, ma in tempo di guerra sono i padri a seppellire i figli. È una frase che lo storico greco Erodoto attribuisce al re Creso vissuto nel sesto secolo avanti Cristo, ma che purtroppo ad Augusta trova amara conferma, oggi – scrive don Palmiro – Un’altra giovane vittima uccisa dal cancro e sappiamo con certezza che non è non sarà l’ultima”.

“In maniera impietosa il verdetto medico ci fa sapere che nel caso di Eurialo questo male subdolo non ha alla radice una alterazione genetica: ormai lo sappiamo e lo sanno tutti; anche quelli che, a tutti i livelli, pur conoscendo il caso Augusta preferiscono ancora vigliaccamente far finta di non saperlo e non intervengono perché non hanno più capacità e volontà di intervenire – denuncia – È inutile fare retorica: ormai siamo in guerra. E in questa guerra la città di Augusta appare già rassegnata e sconfitta perché non sembra avere più neanche la forza per combatterla”.

“Eurialo ha lottato per quattro anni – conclude amaramente – Ha lasciato tre figli ad una giovane madre ammettendo che questi abbiano un futuro, quale futuro li aspetta? E quale sarà il futuro di questa città?”.

Nei giorni scorsi, l’ennesimo tentativo di destare l’attenzione delle Istituzioni “Consapevoli, ma mute, come se esistesse una sorta di progetto intenzionale mirante ad annientare definitivamente, in modo particolare, la città di Augusta, ridotta quasi a una città fantasma”, ha più volte dichiarato don Palmiro. Il tentativo consiste in una petizione lanciata insieme con il rappresentante dei Verdi siracusani Giuseppe Patti e diretta al Premier Giuseppe Conte, al ministro dell’Ambiente Sergio Costa ed al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci per ottenere dal Governo nazionale “l’aggiornamento del Catasto Inquinanti; dire stop alle energie fossili e per attuare una transizione ecologica”, dal Governo regionale “una migliore rete di monitoraggio della qualità dell’aria” e dall’ASP di Siracusa “di conoscere quanti sono realmente i malati di tumore in questa area e per ottenere un’indagine epidemiologica da svolgere su tutti i cittadini del quadrilatero industriale”.

Petizione che sta riscuotendo successo, visto che in poco tempo ha già ottenuto pi125.000 firme. Per contribuire basta cliccare qui: PETIZIONE – FERMIAMO L’INQUINAMENTO A SIRACUSA

Petizione per al quale l’arciprete ha pure registrato un coraggioso e toccante appello, quello che potete vedere e ascoltare cliccando qui: APPELLO DON PALMIRO

 

 

 

 

1 commento

  1. Io dal 19 di questo mese ho condiviso la petizione ed ho riscontrato solo n.2 condivisioni e n. 6 “likes”! Purtroppo ho sempre notato la poca partecipazione su facebook, su temi seri, quale quello di cui si parla, mentre una buona partecipazione, invece, su temi “leggeri”! Quanto accade sul “social”, devo dire si riflette anche nella realtà, nella poca partecipazione alle manifestazioni organizzate dalle associazioni che lottano contro l’inquinamento e le sue conseguenze! Ma in generale, comunque, ormai da tempo, noto poca partecipazione sui problemi sociali e politici! Il 28 di ogni mese, come sappiamo, Padre Palmiro, in chiesa Madre, dopo la messa, elenca i nomi dei morti per cancro e mi dispiace profondamente dovere affermare che anche, in quella Messa, la presenza, del Popolo, scarseggia Ritengo, purtroppo, come sempre ho detto e scritto, che Noi, popolazione del “triangolo della morte” abbiamo le nostre colpe! Mi pare ovvio che se nel tempo le manifestazioni fossero state “sostanziose”, intendo dire, con una notevole presenza di Popolo, magari avremmo creato una qualche “preoccupazione” alle, cosiddette, Istituzioni costrigendole a prendere, finalmente i provvedimenti necessari! … anche io che scrivo, comunque ho le stesse colpe, anche se la mia coscienza non mi ha fatto, sempre, disertare le manifestazioni! Credo, in definitiva che occorrerebbe maggiormente sensibilizzare gli abitanti al problema e ripetere le manifestazioni con maggiore frequenza!

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