E’ un business sempre più diffuso. Tanto da destare allarme sociale. E’ la nuova frontiera dell’estorsione, perché di questo si tratta e non soltanto di truffa, ed i delinquenti responsabili sono cani sciolti, cittadini con la fedina penale intonsa, insospettabili. Potrebbe anche essere quel che appare il bravo ragazzo della porta accanto o il simpatico padre di famiglia che incontri al supermercato a strimpellare col clacson per costringerti ad accostare con la vettura, per poi accusarti di avergli provocato un danno alla carrozzeria. C’è anche chi non si fa scrupolo di agire utilizzando la propria famiglia come complice, così come vi abbiamo documentato.

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E le prede sono soprattutto donne sole alla guida, madri con prole al seguito e anziani.

La cosiddetta truffa dello specchietto a Catania, secondo quanto appurato dagli agenti delle volanti della Questura, non è più un fenomeno, ma una attività consolidata, che ha fatto proseliti e che ha numerose vittime occulte, visto che la percentuale di chi denuncia è bassa; vuoi perché chi subisce la truffa non se ne avvede o perché chi subisce il raggiro teme ritorsioni se poi dovesse rivolgersi alla polizia.

D’altronde, i delinquenti che fingono di avere subito un danno alla propria vettura non disdegnano toni aggressivi, minacciosi, per convincere la vittima a risolvere subito la questione senza ricorrere all’assicurazione.

Un business redditizio, così come è stato scoperto dagli agenti che hanno beccato di recente un truffatore grazie alla denuncia di una donna, alla quale era stato chiesto il risarcimento per la rottura di uno specchietto, in realtà mai avvenuta: il guadagno quotidiano è di 500/1000 euro, accumulati estorcendo somme a partire da 100 euro a “danno”…

 

 

 

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