Alle pendici dell’Etna è allarme ambientale. Pedara centro pedemontano, da oltre un mese è sommerso da cumuli di spazzatura.

Accatastati selvaggiamente in ogni angolo ed in  quasi tutte le strade del centro cittadino, da oltre un mese perché non vengono raccolti  “ma noi abitanti del comune alle pendici dell’Etna le tasse le paghiamo ed anche profumate” questo  lamentano i cittadini.

Lungo i marciapiedi, nelle piazze, nelle aree verdi e a ridosso delle scuole medie, è emergenza, si rischia il collasso in quella che si paventa già come  una vera e propria invasione di immondizia e le immagini parlano chiaro.

Ma mentre l’Asp ha certificato che le condizioni igenico-sanitarie locali sopo settimane sono giunte al limite e i pedaresi si trovano costretti a driblare cumuli di spazzatura per percorrere le vie cittadine. D’altro canto  gli addetti alla raccolta non vedono stipendio da cinque mesi e hanno incrociato le braccia, mentre il sindaco lamenta carte alla mano che il conto del municipio è drasticamente in deficit.   Il primo cittadino Antonio Fallica ribadisce che non c’era molto da dire i soldi  rimasti nelle casse del Comune non permettono i pagamenti degli arretrati alla ditta Ecolandia, che gestisce il servizio pedarese. In attesa di ulteriori risposte dalle autorità competenti si spera che non tornino le piogge per evitare che l’immondizia trascinata dall’acqua venga disseminata anche per le strade e i cittadini tuonano “vergogna”!

 

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