Sempre più ingente il bilancio dei danni del maltempo che per giorni ha imperversato sulla Sicilia. Preoccupano anche le condizioni della Scala dei Turchi, la caratteristica parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, candidata a patrimonio dell’Unesco.

L’eccessiva cementificazione nel territorio dov’è situata ha modificato il normale deflusso delle acque meteoriche e l’esagerata frequentazione dei luoghi ha fatto il resto.
Solo alcuni mesi fa la Scala dei Turchi era stata riaperta alla fruizione, dopo il crollo del lato est, ripristinato con un’opera finanziata dalla Regione Sicilia.
L’associazione ambientalista MareAmico, che ha lanciato l’allarme, ribadisce che occorre un’operazione di responsabilità: va interdetto il versante ovest che si affaccia su lido Rossello.

Inoltre, urge una seria gestione del sito, che preveda il controllo delle presenze.

“Siamo intervenuti e torneremo a farlo. La natura geologica della roccia, pare che non ci aiuti. Dobbiamo capire quanto questo fenomeno di sgretolamento sia compatibile con l’uso e con l’occupazione di quell’area da parte dei bagnanti e dei turisti”. Lo ha dischiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ad Agrigento dove ha incontrato il personale regionale negli uffici del Genio civile, della Soprintendenza ai Beni culturali e della Protezione civile.

“Per 30, 40, 50 anni, il territorio è rimasto un argomento tabù. Stiamo spendendo centinaia di milioni di euro, serviranno 2 miliardi almeno per poter tentare di mettere in sicurezza il territorio dell’isola – ha spiegato Musumeci – Per il dissesto idrogeologico facciamo 2, 3 gare d’appalto al giorno, però non basta. Purtroppo non basta”.

 

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