La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico di un 43enne ,R. M. le iniziali, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio commessi nei confronti del figlio minorenne di anni 17, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare in carcere eseguita dai Carabinieri della Stazione di Riposto (CT).

Le indagini hanno evidenziato come l’uomo fosse già destinatario, il 14 gennaio scorso, di un avviso di conclusione indagini emesso in relazione al reato di maltrattamenti in famiglia, nei confronti della madre e del fratello fino al 9 settembre dello scorso anno, e del reato di lesioni aggravate commesso a danno della sola madre il 27 giugno dello scorso anno, abbia replicato la condotta vessatoria anche nei confronti del figlio minorenne.

Il gesto è venuto alla luce grazie ad una segnalazione urgente dei servizi sociali del comune di Riposto inviata ai carabinieri, che rendeva noto il trasferimento del minore in una struttura idonea a seguito del tentativo di soffocamento subito da quest’ultimo nella notte tra il 12 ed il 13 gennaio 2020 ad opera del padre in preda ai fumi dell’alcol.

Il minore, il successivo 14 gennaio, fu accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Acireale dove i medici gli riscontrarono un edema alla regione cervicale sinistra. In quell’occasione il ragazzo, ascoltato dal medico di turno del pronto soccorso poi affiancato dall’assistente sociale, dichiarò di essere stato aggredito dal padre intorno alle 02:00 del 13 gennaio e di essere stato svegliato mentre si trovava a dormire sul divano, perché il padre pretendeva che gli facesse una sigaretta.

Il rifiuto alla richiesta ha fatto scattare l’aggressione con l’uomo. A salvare il giovane è stato l’intervento della zia paterna, grazie alla quale era riuscito a divincolarsi. Versione confermata dalla zia del ragazzo, che ha anche aggiunto di essersi rivolta ai servizi sociali, che hanno attivato la procedura di allontanamento del minore da casa. La perfetta sinergia tra servizi sociali, carabinieri e Autorità Giudiziaria, ha consentito che si producesse un quadro probatorio a carico dell’indagato che ne ha consentito l’arresto e la reclusione nel carcere di Catania Piazza Lanza.

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