Pazienti che sedati per apparire malati, finti parenti e false badanti che li accompagno a visita. Presentazione di falsi esami diagnostici e strumentali, come referti di Tac e di Ecodopller.

Sono tra gli episodi emersi dalle indagini dell’operazione ‘Povero Ippocrate’ su falsi invalidi dei carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Siracusa con 73 indagati, compresi 17 medici, 12 dell’Asp e cinque dell’Inps, e il presidente della commissione
medica dell’Inps.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore Sabrina Gambino e dai sostituti Tommaso Pagano e Salvatore Grillo, ha anche fatto luce sulla dazione di ‘mazzette’. Nell’ordinanza del Gip Carmen Scapellato sono allegate le riprese video dei carabinieri sui passaggi di denaro in favore dei medici corrotti. Il ‘sistema’, secondo l’accusa, che si serviva anche dell’appoggio di alcuni patronati, prevedeva che in alcuni casi che il falso invalido venisse istruito sul comportamento da tenere durante la visita di accertamento davanti la commissione dell’Inps.

In particolare, al candidato alla pensione era spiegato come simulare determinati sintomi e gli erano consegnati dei referti falsificati. I finti parenti e le false badanti servivano a
descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.
I particolari dell’operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa che si alle 10.30 alla Procura della di Siracusa.

“Ci troviamo di fronte ad un sistema ‘compromesso’ che riguarda la tutela della salute. Impressiona come le condotte fossero abituali. Dipendenti pubblici e dei privati che si prestano a questo ‘circo’”.

Così il procuratore di Siracusa Sabrina Gambino sull’operazione.  Sei mesi di indagine nel 2016 che hanno portato alla contestazione di 28 pratiche di indennità. Tra i 73 indagati, ci  due persone sono agli arresti domiciliari, sette medici sospesi dal servizio e 17 dottori destinatari di misure cautelari reali. Ai domiciliari il medico neurologo Santo Cultrera e Rosaria Mangiafico, ritenuta dalla Procura a capo di questa organizzazione. Anche se il Gip non ha accolto l’ipotesi di reato di associazione a delinquere proposta dalla Procura. Contestati a vario titolo i reati di falso in atto pubblico, corruzione, truffa allo Stato e abuso d’ufficio. Le indagini hanno fatto seguito alla denuncia di un privato che si era
sentito chiedere 2mila euro per la pensione d’invalidità.

“La Mangiafico – ha spiegato il sostituto Tommaso Paganogestiva nel suo garage un ufficio, un patronato di fatto, ma che in realtà non era riconosciuto, ed aveva creato una rete che coinvolgeva membri delle commissioni Inps e Asp che garantivano un giudizio favorevole a prescindere. E si occupa di costruire la pratica avendo a disposizione medici specialistici pronti a fornire certificati fasulli”.

Video realizzati dai carabinieri hanno documentato lo scambio di denaro, dai 100 ai 2.000 mila euro. Ma per medici ci potevano essere anche regali, come profumi o un viaggio a Praga. A volte la visita non avveniva, oppure si realizzava una messinscena: una finta badante, una figlia che ha sedato la madre con un tranquillante o una signora che è stata costretta fare più volte le scale per stancarsi. Una donna è stata rimandata a casa cambiarsi d’abito: troppo appariscente, meglio indossare un vestito e fazzoletto neri.

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