La Ecogruppo Italia smentisce categoricamente sia di essere uscita dalla SIGI spa, sia di avere cambiato idea in ordine alla propria partecipazione all’ambizioso progetto di salvataggio della matricola sportiva, e con essa della storia, della squadra di calcio di una delle più importati città italiane.

E così, mentre le notizie pubblicate dal quotidiano La Sicilia di oggi, che riferiscono del presunto disimpegno “dell’importante imprenditore, Angelo Maugeri” per Ecogruppo Italia, sono dunque semplicemente false; le illazioni diffamatorie invece, inopportunamente riferite e amplificate da una trasmissione televisiva locale, che avrebbero collegato i recenti arresti disposti dalla Procura della Repubblica di Catania alla operazione SIGI spa, sono invece indegne e sono già al vaglio degli avvocati aziendali.

E’ opportuno ricordare come il coinvolgimento di Ecogruppo Italia nel progetto SIGI spa sorge per il tramite dei signori Maurizio Pellegrino e Fabio Pagliara, persone meritevoli della più alta considerazione, e si esaurisce all’interno di tale rapporto di reciproca stima e fiducia.

Poi diventa altro, in guisa che la Ecogruppo Italia, nel contesto di una legittima dialettica intra-societaria, anche alla luce dei gravissimi accadimenti occorsi, ha espresso altrettante legittime perplessità in ordine all’opportunità di trasformare il progetto societario di SIGI spa da società chiusa a società ad azionariato diffuso e addirittura a società aperta.

E tuttavia, malgrado la necessaria prudenza, non si è affatto tirata indietro, non lo farà ed anzi ha ottemperato prontamente, forse per prima fra tutti i soci di SIGI spa, alla liberazione dell’aumento di capitale sottoscritto, mediante il versamento a saldo della propria quota così maggiorata ed attende le deliberazioni della maggioranza in ordine alla prosecuzione del progetto originariamente cristallizzato in un piano industriale condiviso e riassumibile schematicamente nel salvataggio della matricola e della categoria.

Se venisse meno tale obiettivo, anche il coinvolgimento di Ecogruppo Italia diverrebbe oggetto di doveroso ripensamento.

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