“Sono qui per occuparmi della geologia forense, quindi dell’analisi dei terricci e dei territori. Vedremo quale sarà la compatibilità dei terricci con i reperti ritrovati e con i luoghi. E’ un lavoro complicato come quello di tutti gli altri esperti”. Lo ha detto Roberta Somma, la geologa forense nominata perito dalla Procura di Patti nell’inchiesta sul giallo di Caronia, arrivando al Policlinico di Messina dove tra poco inizierà l’autopsia dei resti del bambino che tutti ritengono siano del piccolo Gioele. L’esperta ha sottolineato che il tempo trascorso per il ritrovamento dei corpi, “non è un’ostacolo per il lavoro” che deve svolgere.

Sui resti del corpo del bambino sarà eseguita una Tomografia assiale computerizzata al Policlinico di Messina. La Tac, spiega Daniela Sapienza, medico legale della task force di esperti che parteciperà all’esame medico legale, servirà ad effettuare dei “rilievi antropometrici” per “correlare il soggetto all’età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici” ” e per poter consentire la possibile “identificazione” della piccola vittima. “Poi – aggiunge – andremo a vedere se ci sono segni di lesività macroscopica e di determinare l’epoca della morte”

“Il miasma è ancora presente nell’aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa”. Lo ha detto l’avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele. “Anche il cadavere di Viviana era a 15-20 metri da una proprietà recintata – aggiunge – è impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, alcunché”. L’avvocato ipotizza che il corpo del bambino sia stato “verosimilmente trascinato nel luogo dove poi è stato ritrovato” e che “non si conosce la posizione originaria, quella in cui è morto”. Sulla tesi dell’omicidio-suicidio il penalista ricorda che “la presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti”. “Se ci sono elementi va bene – sottolinea -, altrimenti no. E non so se ci saranno mai questi elementi, io ne dubito”

C’erano delle piccole pietre tra i resti del bambino trovati nelle campagne di Caronia, che potrebbero essere utili per stabilire il luogo e il momento della sua morte. Il dato è emerso dall’analisi della Tac eseguita prima di iniziare l’autopsia, che è ancora in corso. In attesa dei primi risultati dell’esame medico legale, nell’ospedale Policlinico di Messina ci sono i familiari di Gioele: il padre Daniele Mondello, la zia Mariella e il nonno Letterio

 

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