Una continua attività stromboliana è stata registrata tra la notte scorsa e l’alba dalla bocca orientale del Cratere di Sud-Est dell’Etna. Il fenomeno è quasi completamente cessato alle 07:15.

E’ quanto emerso dal monitoraggio dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania che ha rilevato anche sporadiche esplosioni dal cratere Voragine, in particolare alle 04:20, alle 04:35 e alle 04:44.

Dalle 20 circa di ieri sera l’ampiezza media del tremore vulcanico si è stabilizzata all’interno dell’intervallo dei valori medi, accennando tra le 4 e le 5 di oggi ad un lieve incremento.

Successivamente, il parametro ha mostrato un graduale decremento con il quale ha quasi raggiunto da circa due ore valori quasi al passaggio con il livello basso. La localizzazione del tremore vulcanico sta interessando l’area dei crateri sommitali, risentendo delle varie sorgenti che si ‘accendono’ al di sotto di ogni singolo cratere attivo, nell’intervallo di profondità compreso tra i 2.500 e 2.800 metri.

Durante la fase di leggero incremento dell’ampiezza del tremore la sorgente del tremore era principalmente localizzata al di sotto del Cratere di Sud-Est.

Relativamente ai segnali infrasonici, dopo la bassa attività che ha caratterizzato le ore immediatamente successive all’episodio di fontana di lava di ieri, nella tarda serata si è registrata una ripresa dell’attività esplosiva, che dalle prime ore di oggi è diventata ancora più intensa, con un elevato tasso di accadimento e di energia dei transienti fino alle 7 circa.

Successivamente, fino al momento attuale, l’attività infrasonica è in decremento.

I dati di deformazione delle reti Gps e clinometrica non mostrano variazioni significative.

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