Anche dove è presente Sant’Agata non si ha rispetto. Anche dove una edicola votiva la rende presente fisicamente, dove c’è chi si affida a lei con una preghiera, con un omaggio floreale, si orina, si vandalizza.

La feccia che sta mortificando costantemente, quotidianamente, sempre di più, quella che si sente padrona dei quartieri che inquina, così come abbiamo sottolineato ieri,

LEGGI ANCHE – La parabola di Nunzio La Torre insegna e avverte: Catania è in guerra e non si combattono i clan col fioretto

se ne frega della Patrona, se ne frega della città che rappresenta, se ne frega della Storia di Catania, di quel che resta, resiste, così come la Porta Ferninandea, poi ribattezzata Porta Garibaldi, l’arco trionfale costruito nel 1768, in cima al quale si ostina a rinascere una Fenice.

Ieri sera dei delinquenti l’hanno vandalizzata. Nel primo video vi mostriamo come si presenta stamattina.

La porta di accesso ai locali dentro le mura gestiti da Acquedotte, l’associazione nata a Catania nel 2017 grazie alla passione di un gruppo di amici innamorati della loro città e dell’arte, adesso ha un nuovo lucchetto, ma sono ancora evidenti i segni dello scasso e si sente ancora forte il puzzo acre di bruciato. E ai lati degli accessi c’è chi ritiene sia giusto liberarsi la vescica, l’olezzo di orina è forte: ci sono catanesi che pisciano su loro stessi, sulla loro città.

Dentro è tutto distrutto. Ecco il video registrato ieri sera da uno dei membri dell’associazione, da Alessandro Fangano.

 

“Un racconto conto per immagini di cosa è stato distrutto o bruciato (tutto) e di cosa è rimasto (niente) dell’interno di Porta Garibaldi – descrive amaramente Fangano – Le immagini sono di bassa qualità perché girate con la luce di una piccola torcia, non essendoci più un impianto elettrico. Le macchie di colore che si vedono in alcuni spezzoni sono dei lampadari realizzati durante un laboratorio GRATUITO dai bambini DEL QUARTIERE con plastica riciclata: alcuni erano stati rubati pochi mesi fa, ciò che era rimasto è stato distrutto dal fuoco. Servono altre parole?”.

No, non servono altre parole. Chi vandalizza offende tutto, tutti, disprezza tutto, tutti, famiglie, bambini, cittadini. E’ il nulla che vorrebbe inghiottire tutto, appiattirlo alla sua infima condizione, strisciante, vile, nociva.

“Gravissimo atto vandalico contro Porta Garibaldi: è andato in fumo per sempre un sogno? – si chiedono con un post sulla loro pagina social i membri di Acquedotte – Non possiamo postare su Facebook l’odore acre della plastica incenerita, gli occhi che bruciano di fumo e di lacrime, il cuore che continua a dire: resisti, non tutto è perduto, il cervello che risponde: vai via, non c’è più niente da salvare. Però sentiamo il dovere di raccontare quello che è successo ieri a questo simbolo della nostra città che da 18 mesi abbiamo adottato”.

“Mentre si moltiplicano i nostri sforzi per reperire i fondi necessari al restauro della Porta, questo ennesimo raid vuole vanificare ogni tentativo di riqualificazione dell’intera zona, mortificata quotidianamente da atti vandalici, episodi di violenza, comportamenti in dispregio di qualsiasi elementare regola di convivenza civile – denunciano –  Il nostro pensiero va a quei cittadini che hanno votato per Porta Garibaldi al bando comunale di Democrazia Partecipata e a quanti hanno risposto con entusiasmo alla campagna per I Luoghi del Cuore FAI votando in 14 mila il monumento”.

“14 mila sì contro i soliti quattro che distruggono, contro l’ennesimo atto vandalico, se non peggio, intimidazione, da parte di chi non vuole che Porta Garibaldi diventi quello che dovrebbe essere da sempre: PATRIMONIO DI TUTTI! – continuano – I concetti di centralità, inclusione e cura del bene pubblico a cui l’associazione Acquedotte ispira il suo lavoro, si infrangono contro il muro di chi vuole che le cose non cambino mai, di chi confonde il concetto di riappropriarsi del territorio da parte di una comunità con quello di ccà cumannun iu“.

“Evidentemente a qualcuno dà fastidio l’impegno, la nuova attenzione portata al Fortino, la voglia di ridare centralità al quartiere – concludono con un appello  – Telecamere di sorveglianza, vigilanza da parte delle forze dell’ordine, presenza dello Stato, qualcosa è stato fatto, molto resta da fare. Non è più tempo di parole, chiediamo a gran voce il coinvolgimento di tutta la Catania che vuole risorgere, cittadini e istituzioni”.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che annuncia interventi: “Già domani mattina avranno inizio i lavori di ripulitura e ristrutturazione dei locali interni alla Porta Ferdinandea, il nostro Fortino, ancora una volta gravemente danneggiato da inqualificabili raid vandalici che hanno sfregiato uno dei nostri monumenti più belli. Alla nostra ferma condanna del grave episodio rispondiamo con l’azione responsabile di tutelare il valore artistico e culturale di uno dei simboli della nostra città. Purtroppo i danni sono ingenti, tuttavia, in una decina di giorni di lavori contiamo di potenziare l’illuminazione e riconsegnare i locali ripuliti e riqualificati dall’incendio ignobilmente appiccato. Non ci rassegniamo a questo autolesionismo e andiamo avanti con orgoglio e dignità, anche contro il volere di questi delinquenti che non amano la nostra città, per non fare perdere la speranza alla stragrande maggioranza dei catanesi che vogliono vivere in un contesto civile e rispettoso dei beni pubblici”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here